Razza: “Numero guariti ci fa sperare. Nemico dei siciliani chi non rispetta regole”

L'assessore regionale alla Salute: "Di fronte alle bare al Nord il dovere di ognuno di noi è essere disciplinati" VIDEO


“C’è un sostanziale pareggio tra i dati di ieri e quelli di oggi. A renderci speranzosi è il numero di guariti, saliti a 25”. L’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, fa il punto sull’emergenza coronavirus in Sicilia annunciando nuovi provvedimenti e lanciando un appello ai siciliani.
“La situazione attuale ci dice che il sistema siciliano ha preparato per tempo le proprie risorse, così da non trovarsi mai in asfissia di posti letto. Abbiamo elaborato un piano che tiene conto dell’andamento epidemiologico del contagio. Stiamo sostenendo uno sforzo enorme: fa male pensare che ci sia stata una mancata collaborazione a livello comunitario, noi stiamo facendo la nostra parte. La generosità dei siciliani si sta manifestando in tanti modi. Si sono mobilitati il mondo della pubblicità, del commercio e dell’industria: devo ringraziare tutti per la solidarietà espressa”.
“Sul tema dei test – aggiunge Razza – ho il dovere della chiarezza. L’Iss sta provando ulteriori test, ma al momento l’unica via è il tampone. Stiamo aumentando la quantità di tamponi da eseguire. Il presidente Musumeci firmerà a breve un’ordinanza che darà obiettivi specifici alla gestione delle quarantene e degli esami. Test che assicurano un verdetto sulla positività in dieci minuti sono tutti da verificare”.
“Voglio rassicurare tutti sull’attenzione rivolta per gli operatori sanitari. L’ordinanza in arrivo si occuperà anche della sicurezza all’interno delle strutture ospedaliere. C’è però una regola che ancora non viene rispettata a dovere: restare il più possibile a casa. Se in altri Paesi del mondo il contagio è stato più contenuto è perché sono state realizzate condotte di vita stringenti”.
“Abbiamo bisogno che nelle prossime due settimane vengano limitati i contatti in ogni modo. Chi rientra in Sicilia registri il suo ritorno. A oggi lo hanno fatto in 37 mila, ma sappiamo che sono molte di più le persone tornate. Di fronte alle immagini delle colonne militari che trasportano le bare al Nord d’Italia il dovere di ognuno di noi, mai come ora, è quello di rispettare le regole in maniera disciplinata. Chi non capisce questo è nemico dei siciliani e dei professionisti della sanità”.

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