Coronavirus, un morto a Caltagirone

Deceduto un sessantenne affetto da polmonite. In Sicilia 408 casi, inclusi 25 guariti. Picco in Italia, altri 627 morti: "Solo 0,8% non ha altre patologie". Crescono contagiati tra medici e infermieri: tre positivi all'Umberto I di Siracusa. Cinque malati a Santa Venerina, chiuso il Comune. Arriva l'esercito: VIDEO 

VD La campagna della Regione: "Se ti fermi lo fermiamo"

Un paziente affetto da coronavirus è morto nel reparto di rianimazione dell’ospedale Gravina di Caltagirone. E’ un sessantenne affetto da polmonite interstiziale che aveva fatto ingresso al pretriage del pronto soccorso l’11 marzo scorso.
Era stato ricoverato in Malattie infettive per poi essere immediatamente trasferito in terapia intensiva per le sue gravi condizioni di salute.
“È la notizia che non avrei mai voluto ricevere – ha commentato il sindaco Gino Ioppolo – sono profondamente addolorato. Mi sento molto vicino ai familiari in un momento così difficile. Ai caltagironesi dico di non farci prendere dallo smarrimento e di continuare a fare ognuno la propria parte per sconfiggere questo killer silenzioso. Insieme ci riusciremo!”.
IN SICILIA 408 CASI, INCLUSI 25 GUARITI E 4 DECEDUTI. Tocca quota 408, inclusi guariti e deceduti, il bilancio dei casi di coronavirus registrati in Sicilia. Gli attuali positivi sono 379. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (venerdì 20 marzo), così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 4.468.

Risultano ricoverati 210 pazienti (27 a Palermo, 105 a Catania, 17 a Messina, 1 ad Agrigento, 11 a Caltanissetta, 18 a Enna, 6 a Ragusa, 17 a Siracusa e 8 a Trapani) di cui 42 in terapia intensiva, mentre 169 sono in isolamento domiciliare, venticinque guariti (11 a Palermo, 5 a Catania, 4 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e quattro deceduti.


ALTRI 627 MORTI IN ITALIA. Superate le 4 mila vittime in Italia. Sono 4.032 i morti, con un incremento di 627 rispetto a mercoledì. E’ il maggior incremento dall’inizio dell’emergenza. Ieri l’aumento era stato di 427.
Sono complessivamente 37.860 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a mercoledì di 4.670. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 47.021.
Sono 2.655 i malati ricoverati in terapia intensiva, 157 in più rispetto a ieri. Di questi 1.050 sono in Lombardia; 5.129 le persone guarite, 689 in più di ieri. Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 415.
SOLO 0.8% DEI MORTI NON AVEVA ALTRE PATOLOGIE. Solo lo 0,8% delle vittime non aveva altre patologie: il 25% ne aveva una, un altro 25% due e il 48% tre. E solo il 10% aveva meno di 60 anni. Sono i risultati di uno studio dell’Iss su 355 cartelle cliniche delle prime vittime del coronavirus. “Il dato che fotografa bene la realtà – dice il membro del comitato tecnico scientifico Roberto Bernabei – è che il fattore di rischio vero è quello di avere un’età geriatrica e patologie concomitanti, ipertensione, cardiopatia ischemica, diabete soprattutto, che trovano terreno fertile. E’ questo che spiega l’eccesso di mortalità”.

AUMENTANO CONTAGIATI TRA MEDICI E INFERMIERI. C’è un’emergenza nell’emergenza che rischia di mettere in crisi il sistema sanitario. I casi di coronavirus tra il personale degli ospedali stanno toccando anche la Sicilia. Nell’ospedale Umberto I di Siracusa sono risultati positivi al Covid 19 due medici e un infermiere, così come confermato da fonti sanitarie.
Nei giorni scorsi era risultato positivo al tampone un medico del reparto di cardiologia. L’azienda sanitaria provinciale di Siracusa aveva attivato tutte le procedure necessarie come la sanificazione del reparto e il divieto a nuovi ricoveri e nel frattempo ha avviato l’esame del tampone per gli altri sanitari. Due sanitari positivi sono stati ricoverati ma sono in buone condizioni, altri due sono in isolamento domiciliare.
Si tira invece un sospiro di sollievo nell’ospedale Maggiore di Modica dopo che ieri era risultata positiva al Covid 19 un’infermiera del laboratorio analisi: i tamponi effettuati su più di 40 sanitari che avevano avuto contatto con la donna hanno dato tutti esito negativo. I locali del reparto dove l’infermiera lavorava sono stati sanificati e oggi il laboratorio analisi tornerà operativo.
CINQUE CASI A SANTA VENERINA. A Santa Venerina, paese alle pendici dell’Etna, ci sono cinque persone, componenti di tre diversi nuclei familiari, risultate positive al tampone per il Covid-19. Tra questi un dipendente del Comune e due suoi familiari, che sono ricoverati in diversi ospedali di Catania. Per questo, da tre giorni, il municipio e tutti gli uffici dell’ente, ad accezione del comando della polizia municipale, sono chiusi in applicazione di un’ordinanza del sindaco Salvatore Greco per “garantire l’incolumità pubblica”.
Il sindaco sulla propria pagina di Facebook, ha reso noto il numero dei tamponi positivi, cinque, e ha invitato i suoi concittadini a restare a casa. “Non c’è bisogno – ha scritto – di andare a trovare i genitori, i parenti, gli amici, persino la fidanzata: è il momento di dimostrare che gli vogliamo bene. Dobbiamo rimanere a casa nella più piccola comunità possibile. Una cautela particolare va attuata verso le comunità di anziani: devono essere pressoché azzerate le visite a case di riposo e simili”.
“Ricordiamoci che anche se stiamo bene – ha concluso il sindaco – è probabile che stiamo trasportando il virus verso altri, amici, parenti, conoscenti, e questi a loro volta lo trasporteranno ancora fino a passarlo a qualcuno in cui si manifesterà, e a qualcuno che non lo reggerà. Scusate la crudezza, ma di questo si tratta”.
PRIMO MALATO A GELA. Primo caso a Gela. Lo ha reso noto il sindaco, Lucio Greco, con un video-messaggio trasmesso alla città attraverso i social e le emittenti radiofoniche e televisive locali, invitando la gente a non uscire di casa se non per reali e urgenti necessità. Secondo indiscrezioni, si tratterebbe di un autotrasportatore romeno, residente a Gela da alcuni anni. L’uomo è stato posto in quarantena nella sua abitazione. Salgono così a 13 i casi accertati in provincia di Caltanissetta.
SINDACO DI AGIRA CHIEDE ESERCITO E QUARANTENA. Messa in quarantena per il comune di Agira e impiego dell’esercito per assicurare il rispetto delle prescrizioni nazionale e regionali per evitare la diffusione del coronavirus. A chiederlo è Maria Greco, sindaco del Comune di Agira, dove si registrano parecchi casi di Covid 19 e anche il decsso di un paziente. Il sindaco ha scritto al presidente della Regione, Nello Musumeci sottolineando come, nei giorni scorsi, nel comune si sia verificato un aumento dei contagi. La Greco chiede, anche, che sia disposta la chiusura di tutti gli uffici pubblici, tranne di quelli essenziali , e di tutte le attività commerciali.

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