Zeoli, l’audio e le scuse

Divulgata una nota confidenziale dell'allenatore del Catania. Scoppia il caso, poi il comunicato: "Diffusione non autorizzata, chiarito tutto con dirigenti e calciatori. Mi assumo piena responsabilità"

Un caso in piena regola. Scoppiato nel pomeriggio di mercoledì, con la diffusione di un audio confidenziale, e montato progressivamente nel corso della giornata odierna, sino al comunicato diffuso dal club.

Nella stagione a dir poco travagliata del Catania, con la salvezza ancora da mettere al sicuro a due giornate dalla conclusione della regular season, arriva uno sgradito fuori programma.

Tutto nasce da un messaggio vocale inviato dall’allenatore rossazzurro, Michele Zeoli, a una persona ritenuta (erroneamente) di fiducia dopo la tensione sorta a Torre del Greco, in occasione della partita persa con la Turris, a causa della sostituzione di Chiricò, contestata in maniera accesa dal giocatore.

Le considerazioni sulla gestione della situazione da parte della società, espresse in maniera informale in un contesto amichevole, diventano d’un tratto di dominio praticamente pubblico, a distanza ormai di un mese, a causa della divulgazione non autorizzata delle medesime.

Immediato, sui social, il moltiplicarsi di polemiche e commenti di ogni genere. Per calmare le acque, il club ha diramato una nota dello stesso Zeoli (foto Catania Fc Facebook): “Ritengo opportuno e doveroso scusarmi anche pubblicamente con il club e con la squadra per il contenuto di una mia nota vocale di carattere strettamente privato, risalente alla settimana successiva alla gara persa con la Turris e divenuta oggetto di diffusione non autorizzata. Ho già chiarito tutti gli aspetti di questa situazione con i dirigenti e con i calciatori, assumendomi la piena responsabilità del caso. Mi auguro che questa breve nota possa servire ad archiviare la vicenda e riportare l’attenzione sulla partita cruciale in programma domenica a Potenza contro il Sorrento”.

Poche righe per tentare di voltare in fretta una pagina della quale si sarebbe fatto volentieri a meno.

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