Sciopero Enel: ‘A Catania in pericolo 600 lavoratori’

Sindacati: 'Indebolire il personale significa rischiare altri gravi black out'

CATANIA – Si è svolto anche a Catania, di fronte al Palazzo della Regione, un presidio di protesta organizzato contestualmente allo sciopero nazionale di otto ore che coinvolge i lavoratori di tutte le società del gruppo Enel. Nel capoluogo etneo la vertenza riguarda 600 lavoratori. I sindacati rivendicano “una soluzione soddisfacente per le future relazioni industriali, un piano industriale che al momento non è condiviso con conseguenti, grandi preoccupazioni dei rappresentanti sindacali sul futuro delle aziende e un no deciso alla liberalizzazione senza regole”.

Alla manifestazione di oggi hanno partecipato i segretari provinciali di Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil, Cgil, Cisl e Uil. Una delegazione è stata ricevuta dal viceprefetto Antonio Gullì, al quale è stato consegnato un documento firmato dai rappresentanti dei lavoratori di categoria. Secondo i sindacati “esiste una chiara volontà di fare cassa sul costo del personale e, al contempo, una contrazione degli investimenti per migliorare le parti più deboli della rete elettrica. Tutto ciò potrebbe far sì che i gravissimi black-out dell’estate 2023, con utenti rimasti senza energia elettrica per oltre 72 ore, possano riproporsi e con ripercussioni ancora più gravi per le strutture ospedaliere e per i servizi di pubblica utilità”.

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