Rogo nel Trapanese, minacciate case e hotel

Fiamme alimentate dal forte vento di scirocco FOTO

CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TRAPANI) – Un vasto incendio è divampato la notte scorsa sul Monte Inici, nel territorio di Castellammare del Golfo. Sei squadre dei vigili del fuoco di Trapani e due autobotti sono intervenute per domare le fiamme, alimentate dal forte vento di scirocco. Il fuoco è stato appiccato nei pressi della chiesetta della Madonna di Fatima. Il rogo ha minacciato alcune abitazioni e un hotel. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Palermo. Il canadair non ha potuto operare a causa delle forti raffiche. Per tutta la notte sono state impegnate 36 unità con 12 automezzi. Le squadre dei vigili del fuoco sono presenti anche per proteggere le abitazioni e la strada Statale 187. Hanno lavorato anche le squadre della forestale e della protezione civile. Ancora sono attivi più fronti di incendi.

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“Il fronte di fuoco dopo l’area del Belvedere ha interessato zona Costa Larga-Romita – afferma il sindaco di Castellammare del Golfo, Giuseppe Fausto -. Squadre del servizio antincendio boschivo della forestale, vigili del fuoco e protezione civile al lavoro ininterrottamente per tutta la notte nel tentativo di arginare il gravissimo incendio che ancora una volta ha gravemente ferito il nostro territorio”. Il fronte di fuoco partito dalla zona Madonna di Fatima ha poi lambito l’area del Belvedere, spostandosi in zona Craparello da dove si è diviso raggiungendo Pizzo Teleffio, nella parte alta della montagna e l’altro fronte in zona Costa Larga-Romita.

“L’incendio – prosegue il sindaco – si è allargato sempre più a causa del forte vento e dell’impossibilità a raggiungere i luoghi nelle ore serali. Monte Inici, la montagna che sovrasta Castellammare del Golfo, tragicamente illuminata dalle alte fiamme per tutta la notte con più fronti di fuoco, all’alba parzialmente circoscritti, dunque lasciano pensare a roghi di natura dolosa. Presto per fare un bilancio dei gravi danni, ma secondo una prima sommaria stima sarebbero già oltre 350 gli ettari di bosco e macchia mediterranea ridotti in cenere. Circa il 30% gli alberi bruciati nel percorso dell’incendio perché è andato a fuoco il sottobosco, in particolare l’ampelodesma, ringrazio quanti hanno messo e stanno mettendo in sicurezza le aree anche a rischio della loro incolumità”.

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