Caso Rugolo: insulti alla vittima durante l’intervista

A inveire contro il giovane archeologo un confrate di Enna

ENNA – Insultato sulle scale della chiesa Madre di Enna durante un’intervista. E’ accaduto ieri ad Antonio Messina, il giovane archeologo che ha denunciato Giuseppe Rugolo, il sacerdote condannato lo scorso 5 marzo dal tribunale di Enna a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale aggravata a danno di minori. Mentre si trovava con una troupe giornalistica sul sagrato della chiesa, un sedicente confrate di Maria Santissima della Visitazione avrebbe insultato Messina, finché il giornalista Jerry Italia, ad Enna per un’inchiesta sulla diocesi di Piazza Armerina, si è frapposto tra aggredito e aggressore, mentre un passante ha fatto allontanare quest’ultimo.

Il fatto è accaduto all’indomani della revoca della misura cautelare che impediva a Rugolo di rientrare a Enna, decisa dal tribunale. “I nostri timori – dice l’avvocato di Messina, Eleanna Parasiliti Molica – erano, dunque, fondati. Il rientro di Rugolo a Enna sta facendo crescere la tensione e temiamo per Antonio ma anche per tutte le persone che si sono occupate di questo caso”. Messina presenterà una segnalazione alla polizia.

La confraternita di cui fa parte l’aggressore, in una nota prende le distanze: “Ci dissociamo completamente da quanto accaduto e condanniamo fermamente qualunque tipo di aggressione, fisica o verbale, esprimendo solidarietà ad Antonio Messina e alla troupe giornalistica”. Il prossimo 19 e 21 marzo compare davanti al Gip la giornalista Pierelisa Rizzo, querelata per diffamazione dai legali di Rugolo insieme ad altri. Le querele erano state ritenute infondate dalle procure, ma i legali del sacerdote hanno presentato opposizione.

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