Stupro alla villa, il sit-in in prefettura

Associazioni femminili: 'Grande preoccupazione'. Codacons: 'Ci vuole l'esercito'

CATANIA – “Le donne catanesi si stringono accanto alla giovanissima concittadina che ha subito violenza sessuale alla villa Bellini. E chiedono al prefetto di Catania di essere ricevute per manifestare grande preoccupazione in merito alla sicurezza della città, che ha intrapreso una pericolosa discesa sociale, economica ed etica”. E’ previsto oggi alle 17,30 di fronte alla prefettura il sit-in organizzato dalle donne di Cgil, Udi, la Ragnatela, Città felice, Fare stormo- il Cerchio delle donne, Fnism Catania, Femministorie, Auser, Anpi, Antimafia e legalità, Governo di lei, Immagina Motta S.Anastasia, Memoria e Futuro, Rete Restiamo Umani, Rete Studenti Medi, Shamofficine, Sunia e Udu.

“Ti arrivi il nostro abbraccio, sorella. Ti arrivi la nostra solidarietà e la nostra rabbia. – scrivono -. Non ti lasceremo sola. Non consegneremo te e le donne della nostra città alla cultura dello stupro, della violenza sul nostro corpo, della sessualità tossica, del dominio sull’altro, del femminicidio. Chiediamo attenzione e rispetto delle regole, controllo e ascolto, servizi per le donne. Chiediamo alle istituzioni un risveglio civile. Chiediamo maggiore sicurezza per tutte e tutti”.

Anche il Codacons scende in campo e torna a chiedere un intervento dell’esercito per garantire la sicurezza a Catania. “Sono anni che rivolgiamo appelli alle istituzioni affinché inviino i militari in città allo scopo di coadiuvare le forze dell’ordine, il cui operato per quanto encomiabile è insufficiente a garantire l’ordine pubblico in un territorio particolare come quello siciliano. L’episodio dello stupro ai danni di una ragazza 13enne è solo l’ultimo di una lunga serie di casi che dimostrano come criminali e balordi operino in totale spregio delle norme, consapevoli che difficilmente verranno puniti per i reati commessi. Tra i giovani si sta pericolosamente diffondendo una cultura dell’illegalità incentivata proprio dalle carenze sul fronte della sicurezza a Catania, una situazione che rischia di mettere in moto una escalation di violenza”.

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