Polemiche a Palermo per l’annuncio pubblicato sulla propria pagina di Facebook da Gianna Fratta, da qualche mese alla guida dell’Orchestra sinfonica siciliana e moglie del cantante Piero Pelù, per pubblicizzare il concerto da lei diretto venerdì sera al Teatro Politeama con Marta Argerich, la più grande pianista vivente.
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Marta Argerich in concerto all’auditorium Oscar Niemeyer di Ravello, 06 luglio 2012. Insieme con la pianista argentina ha suonato il gruppo dei Bohemian Virtuosi, diretto dal violinista Geza Hosszu-Legocky. ANSA/CESARE ABBATE
“Appuntamento amoroso. no perditempo. solo veri interessati ad esperienze di gruppo eccitanti, appassionate e piene di musica. tutto in diretta streaming”, è il testo che non è piaciuto alla parlamentare della Lega all’Assemblea regionale siciliana Marianna Caronia, che bacchetta la musicista. “Forse l’avrà considerata una ‘simpatica’ boutade pubblicitaria – dice -, ma le parole utilizzate dalla direttrice artistica per invitare a una diretta streaming sono decisamente di cattivo gusto, fuori luogo e, soprattutto, indicano una gran confusione tra ruoli pubblici e strumenti privati”.
La parlamentare leghista, protagonista di diversi cambi di casacca, salita nuovamente sul Carroccio dopo un primo abbandono, si spinge più in là, fino a chiedere la “testa” della direttrice d’orchestra. “Oltre a toni decisamente inappropriati per chi svolge una funzione pubblica lautamente retribuita con fondi pubblici – spiega – vi è anche la gravità formale del rimando a un canale privato per seguire la diretta streaming della Fondazione, quando quest’ultima possiede propri strumenti e canali di comunicazione. Insomma, con poche parole pubblicate su Facebook la direttrice Fratta è riuscita a fare una pessima figura che ricade inevitabilmente sulla prestigiosa struttura culturale. Un motivo in più perché il governo regionale, a partire dal Presidente e dall’Assessore al turismo, provvedano con estrema urgenza ad ascoltare l’appello rivolto dalla quasi totalità dei maestri d’orchestra, nominando il Cda della Fondazione e permettendo così di riprendere un normale percorso gestionale, che si spera ponga fine a certi eccessi e sbandate dell’attuale dirigenza”.