Primi vaccini anti Covid: 129.000 in Sicilia

Si partirà con le categorie più a rischio: la distribuzione regione per regione

ROMA – La campagna di vaccinazione in Italia partirà con le prime 1.833.975 dosi di vaccino anti Covid che verranno distribuite da Pfizer e inviate alle Regioni, annuncia l’ufficio del commissario Domenico Arcuri.
Dopo il Vaccine Day europeo, prima della fine dell’anno, con vaccinazioni simboliche in diversi Paesi, “verrà avviata la prima sessione della vaccinazione di massa, destinata alle categorie che il governo e il Parlamento hanno stabilito essere prioritarie: operatori sanitari e sociosanitari, personale operante nei presidi ospedalieri, pubblici e privati, ospiti e personale delle residenze per anziani”.
Nel “Vaccine Day” i primi cittadini verranno vaccinati nello stesso giorno in Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera.
“La seconda fornitura di dosi di vaccino garantita da Pfizer all’Italia sarà di 2.507.700 dosi – informa l’ufficio del commissario Domenico Arcuri – che consentiranno nelle settimane successive di somministrare la seconda dose alle categorie prioritarie, nonché di avviare la vaccinazione della popolazione più fragile”.
Sarà la Lombardia a ricevere la maggior quantità di dosi del vaccino anti-Covid della Pfizer nella prima consegna all’Italia. La regione di gran lunga più colpita dall’epidemia avrà 304.955 ‘shot’. Seguono Emilia Romagna (183.138 dosi), Lazio (179.818), Piemonte (170.995), Veneto (164.278) e Campania (135.890).
Alla Sicilia spetteranno 129.047 fiale e alla Toscana 116.240. Poco meno di centomila alla Puglia (94.526), mentre in Liguria ne arriveranno 60.142. Più di 50 mila anche alla Calabria e al Friuli Venezia-Giulia, rispettivamente con 53.131 e 50.094.
Nelle Marche sono 37.872 gli ‘shot’ disponibili, in Sardegna saranno 33.801, mentre nella Provincia autonoma di Bolzano ne verranno spediti 27.521. Circa duemila in meno in Abruzzo (25.480). Alla Basilicata ne spettano 19.455, alla Provincia Autonoma di Trento 18.659 e all’Umbria 16.308. Le regioni con la quota minore saranno il Molise con 9.294 e la Valle d’Aosta con 3.334 dosi.

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