Marsala

Inchiesta Sea Ghost su immigrazione clandestina: confermate 7 condanne

MARSALA (TRAPANI) – Con alcune riduzioni di pena, la seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo ha confermato le sette condanne inflitte, il 6 marzo 2023, dalla Corte d’assise di Trapani nel processo alle otto persone rimaste coinvolte, nel 2019, nell’operazione ‘Sea Ghost’ (associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tratta esseri umani e al contrabbando di sigarette estere) condotta dalla guardia di finanza di Marsala. Gli sconti di pena hanno riguardato Angelo Licciardi, 63 anni, pregiudicato, di Marsala, in primo grado condannato a 12 anni di carcere, pena adesso ridotta a 8 anni e 4 mesi per l’assoluzione da alcuni capi di imputazione (detenzione di armi e aggravante di associazione armata), e Sergio Carpentieri, 54 anni, di Favignana, in primo grado condannato a 10 anni e 2 mesi, nonché a una multa 555 mila euro, pena adesso ridotta a 9 anni e 9 mesi con 535 mila euro di multa. Anche per Carpentieri esclusa l’aggravante delle armi.

Confermate, invece, tutte le altre condanne inflitte in primo grado: 22 anni e 5 mesi di carcere più una multa di 550 mila euro per il 37enne Nizar Zayar, 10 anni e 7 mesi, con un milione e 350 mila euro di multa, per il 33enne Montasar Bouaicha, 10 anni e un mese ciascuno per Fathi Taleb, di 39 anni, e Nabil Zayar, di 41, (per il primo anche 350 mila euro di multa, per il secondo 200 mila), tutti di nazionalità tunisina, e tre anni per Giuseppa Randazzo, di 51 anni, di Marsala, rappresentante legale di una cooperativa agricola che secondo l’accusa provvedeva alla stipula di fittizi contratti di lavoro dipendente per consentire ai clandestini di ottenere e rinnovare il permesso di soggiorno per motivi di lavoro e di percepire indebite indennità di disoccupazione.

Dall’inchiesta delle Fiamme Gialle, coordinata dalla Dda di Palermo, è emerso che mediamente ogni clandestino trasportato per il viaggio dal nord Africa alle coste siciliane pagava da 3 mila a 8 mila dinari tunisini (tra i 1.500 e i 4 mila euro). A ciò si aggiungeva il profitto dalle sigarette importate di contrabbando, per un guadagno di almeno 25 mila euro a viaggio. Durante l’indagine, avviata nel 2016, la guardia di finanza ha intercettato in mare 5 ‘viaggi fantasma’, arrestando in flagranza di reato 6 scafisti, e sequestrando 990 chili di sigarette di contrabbando e tre gommoni.

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