La picchia col bastone: “Ci sono i carabinieri, truccati”

Misterbianco: il rumore della suocera che esce da casa scatena la furia del 25enne

MISTERBIANCO (CATANIA) – Un 25enne catanese è stato arrestato per violenze nei confronti della comnpagna 21enne davanti ai figli piccoli, di uno e due anni. L’ultimo episodio è quello di un pestaggio per gelosia: il ragazzo infatti era convinto che la convivente avesse ospitato l’amante durante la notte. Le deliranti accuse sarebbero iniziate verso le 7 del mattino, quando la madre della ragazza, che vive con loro a Misterbianco in una casa al piano terra, è uscita chiudendosi la porta alle spalle. Il 25enne, svegliandosi dopo aver sentito il rumore, avrebbe subito raggiunto la compagna in cucina, dove lei stava preparando il latte per i loro figli, cominciando ad accusarla di tradimento, perché convinto che a uscire a quell’ora fosse stato un amante e non sua madre.

A nulla sarebbero valsi i tentativi di fargli comprendere l’assurdità di quelle insinuazioni. Così sarebbero scattate le minacce: “Ti ammazzo, ti sciolgo nell’acido. Ho già preparato una fossa per sotterrarti”. In un crescendo di violenza, il 25enne le avrebbe sputato in faccia, per poi puntarle alla gola un coltello a serramanico, con l’avvertimento che l’avrebbe sgozzata, se lei non avesse ammesso di avere un altro uomo.

A furia di spintoni l’avrebbe fatta cadere, facendole sbattere la testa sul pavimento e poi, afferrato un bastone adoperato nelle arti marziali, ovvero un manganello estendibile con catena, l’avrebbe colpita sulle gambe e sulle braccia. Mentre lei era in terra, infine, avrebbe tentato di strangolarla sempre con quella catena, mollando la presa soltanto quando si sarebbe accorto che la donna stava diventando paonazza, perché non respirava più.

Avendo intuito la pericolosità della situazione, resa ancor più drammatica dal pianto dei loro bambini che assistevano alla scena, la ragazza sarebbe stata costretta ad ammettere di aver sbagliato, pur non avendo alcuna colpa, accettando di rivelare il nome dell’amante immaginario. Solo con questa promessa sarebbe così riuscita a farlo smettere di picchiarla, nonostante le continue minacce di morte: “Non ti ammazzo perché ci sono i bambini, ma se chiami i carabinieri ti uccido!”.

Quando, verso l’ora di pranzo, la madre della donna è tornata a casa, il ragazzo avrebbe insultato anche lei, accusandola in primis di “coprire” le malefatte della figlia, per poi arrivare a puntarle alla gola il coltello, urlando: “Vi ammazzo a tutti pari” (ndr: “Vi ammazzo tutti quanti”). La ragazza, però, con una scusa è riuscita ad allontanarsi da casa e a chiedere aiuto, chiamando i carabinieri. A quel punto la pattuglia si è precipitata, mentre il 25enne avrebbe intimato alla convivente di coprire i segni delle violenze con il trucco. Ma i militari, già solo dallo sguardo atterrito dei bambini e della madre della donna, hanno colto i segnali della violenza e hanno chiesto con urgenza l’intervento di un’ambulanza.

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