Madre porta in America figlioletto, appello del padre

La storia di un 32enne palermitano. L'avvocato: "Presenteremo ricorso"

PALERMO – Un palermitano di 32 anni non riesce a vedere il proprio figlio di 4 anni che la moglie, anch’essa palermitana, ha portato in Michigan negli Stati Uniti. “Due anni fa mi sono trasferito nello stato del Michigan con mia moglie e mio figlio che oggi ha 4 anni. Era scoppiata la pandemia e abbiamo cercato lavoro in America, visto che mia moglie ha vissuto lì per 15 anni – racconta l’uomo -. L’estate scorsa il mio rapporto è entrato in crisi e sono tornato a Palermo portando con me mio figlio visto ero io ad accudirlo”.

Il marito aveva preso i passaporti del figlio e della moglie per evitare che la donna lo portasse via. Il tribunale per i minorenni di Palermo ha disposto la restituzione dei documenti e la possibilità alla donna, diventata cittadina americana, di portare con sé anche il bimbo. “Adesso lei sta cercando in tutti i modi di non farmi vedere più il bambino – aggiunge il marito -. Non riesco ad avere il visto per andare in America anche se il tribunale non mi ha tolto la patria potestà. Siamo entrambi genitori affidatari, ma nonostante io mi occupassi del bambino, dopo la decisione del tribunale non riesco più a vedere mio figlio”.

Ad assistere l’uomo è l’associazione Giustitalia. “Si sta valutando di agire legalmente in diverse sedi giudiziarie – spiega l’avvocato Francesco Di Giovanni – innanzitutto con la presentazione di un ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo e, contemporaneamente, con la presentazione di una nuova denuncia internazionale per maltrattamento e sottrazione di minore”.

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