Aron non ce l’ha fatta

E' morto il pitbull bruciato a Palermo. Animalisti: 'Ritardi nei soccorsi'

PALERMO – E’ morto Aron, il pitbull bruciato vivo dal suo padrone in una piazza nel centro di Palermo. Il cane è deceduto nella clinica veterinaria Zarcone che lo aveva preso in cura. Lo rende noto la Lav di Palermo su proprio profilo Facebook: “Ci hanno appena chiamato dalla clinica – si legge nel post -, Aron non c’è più. Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine”.

Il pitbull era stato legato con una catena a un palo, in una via di Palermo. Ricoverato grazie all’intervento di un passante, aveva riportato ustioni su oltre l’80% del corpo e gravi danni agli organi interni. Lav è intervenuta, coinvolgendo l’autorità giudiziaria per ottenere l’affido e farsi quindi carico di tutte le spese veterinarie e del suo mantenimento. Da subito, quindi, Aron è stato accudito con attenzione e cura presso la clinica Zarcone ed è stato assistito e vegliato dai volontari Lav della sede di Palermo. Ma non è bastato.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica a Palermo gli animalisti hanno organizzato una manifestazione in via delle Croci. “In tanti hanno chiamato il numero di emergenza per segnalare la sera prima che l’animale era legato sotto la pioggia. Oltre al 112 sono stati chiamati gli agenti della polizia municipale e tutti hanno detto che non era loro competenza intervenire. Per questo presenteremo una denuncia in Procura; vogliamo accertare chi ha risposto lo scorso 8 gennaio al numero di emergenza e agli agenti di polizia municipale e non è intervenuto. Per loro chiederemo alla procura di indagare. Vogliamo sapere – dicono gli animalisti – chi è stato il funzionario dell’Asp di Palermo che ha consentito il passaggio di proprietà del povero Aron, fatto il 5 gennaio, quattro giorni prima che è stato dato alle fiamme al povero Pitbull. Chiediamo di sapere come sia stato possibile registrare il passaggio di proprietà”.

Lav chiede alla Commissione Giustizia della Camera dei deputati, al presidente Ciro Maschio (FdI) e alla relatrice Michela Brambilla (Noi Moderati), di procedere con l’esame e l’approvazione delle proposte di legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali. “La speranza di questi giorni si è spenta stanotte con la terribile notizia della morte di Aron, il cane bruciato vivo martedì scorso – ha scritto il sindaco Roberto Lagalla -. Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale. Per tali ragioni, il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda. Grazie all’azione di attivisti e associazioni, oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato e voglio sottolineare l’impegno di chi si è prodigato per soccorrere e curare Aron, esempi da tenere a mente anche da parte delle istituzioni che devono proseguire lo sforzo a tutela degli animali”.

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