Borgo dei borghi rifiuta l’eolico: ‘Fuori dalle pale’

Nella Valle del Belice tutti contro il progetto del parco: "No a torri alte 200 metri"

Amministratori, cittadini, imprenditori, ambientalisti e operatori culturali della Valle del Belice sono sul piede di guerra contro un progetto che prevede la realizzazione di un grande parco eolico, con 9 pale alte fino a 200 metri ciascuna, nel territorio dei comuni di Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice, Contessa Entellina e Menfi. “Sono le dimensioni di un palazzo di una settantina di piani, il nostro paesaggio rischia di subire una violenza inaudita”, spiega Giuseppe Cacioppo, sindaco di Sambuca di Sicilia (Agrigento), che nel 2016 ha conquistato il titolo di Borgo più bello d’Italia, con centinaia di stranieri che lo hanno scelto come ‘buen retiro’ dopo il lancio dell’iniziativa “Case a un euro”, colline punteggiate da vigneti, oliveti e coltivazioni biologiche.

Il Consiglio comunale di Sambuca ha già approvato all’unanimità un atto di opposizione contro il progetto. La stessa cosa hanno annunciato anche i sindaci degli altri comuni. “Non siamo contrari alle energie alternative – precisa Cacioppo – ma questo progetto potrebbe modificare per sempre il nostro skyline, danneggiando anche quella valorizzazione turistica su cui negli ultimi anni abbiamo puntato, anche attraverso i bandi delle ‘Case a un euro’. Queste grandi pale eoliche rischiano di mettere a repentaglio anche flora e fauna, noi salvaguardiamo da anni un rarissimo nido di cicogne, la nostra greenway sarà completamente rovinata”.

Contro questo mega impianto a Sambuca si è costituito un comitato civico, che si è dato un nome provocatorio: “Fuori dalle pale”. Il promotore è Giorgio Maggio, proprietario del “Don Giovanni”, hotel 4 stelle della zona: “Sono talmente favorevole all’energia green – dice – che la mia struttura da anni si alimenta con un impianto fotovoltaico. Ma i miei pannelli sono mimetizzati nel verde. Le gigantesche pale eoliche che vogliono collocare invece deturperanno il paesaggio e danneggeranno le attività economiche. Solo attorno al mio albergo in un raggio di appena 500 metri ne verrebbero installate ben cinque. Quello che ho costruito con tanti sacrifici rischia di essere completamente devastato”.

Il comitato, che ha già raccolto centinaia di adesioni, ha anche realizzato delle simulazioni grafiche sull’impatto visivo delle torri eoliche sul territorio. Contro il proliferare delle pale in questo territorio si è sempre espresso Vittorio Sgarbi. Una battaglia condivisa anche dal critico d’arte Tanino Bonifacio: “Qui c’è anche il lago Arancio, una grande risorsa che esalta la nostra biodiversità. Queste torri altissime rischiano di provocare danni incalcolabili in termini di bellezza”.

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