Quaini chiede tempo

Il centrocampista del Catania: "Tanti nuovi in gruppo, per assimilare il gioco di Tabbiani serve un po' di pazienza. Ma ci siamo quasi"

“Ci vogliono un po’ di tempo e pazienza”. Da Ragalna, dove il Catania ha cominciato a preparare la sfida di domenica prossima contro la Juve Stabia capolista, Alessandro Quaini parla del momento dei rossazzurri e, da vecchia conoscenza di Tabbiani, rassicura i tifosi: “Abbiamo cambiato tanti giocatori. Qui non è come a Fiorenzuola, dove c’erano diversi elementi lì da 3-4 anni. Siamo comunque a un livello alto, c’è qualche dettaglio da migliorare, ma ci siamo quasi. La squadra sta già facendo vedere determinate cose chieste dall’allenatore”.

Utilizzato da centrale difensivo ma anche da centrocampista, Quaini non esprime preferenze: “Vanno bene entrambi i ruoli, gioco dove serve. Prima mi piaceva di più giocare la palla, quando Tabbiani mi ha spostato in difesa mi sono concentrato su entrambe le fasi. Ora cerco di dedicarmi in egual misura alla fase di impostazione e a quella di non possesso in modo da essere un giocatore completo”.

Sull’avvio di campionato stentato al Massimino, Quaini dice: “Chi gioca contro di noi fa la partita della vita. Siamo andati spesso in svantaggio in casa, in quei casi gli avversari tendono a chiudersi e le partite si complicano. Il problema credo sia stato principalmente questo. La condizione? Stiamo bene, dopo 5-6 partite è normale non essere al top della forma ma ci stiamo arrivando. Entrare in campo al Massimino è bellissimo, mai provata una sensazione così. La Juve Stabia? In C le partite sono tutte difficili, ci faremo trovare pronti”.

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