Disturbi del comportamento tra gli adolescenti: a Catania +516% in 4 anni

di Nuccio Sciacca. Salute mentale al centro del meeting organizzato dal Policlinico: "Disagi per un ragazzo su 5"

Più del 3% degli accessi al pronto soccorso, in Italia, riguarda patologie psichiatriche e queste sono in aumento, guardando i dati 2022 rispetto al 2021. Inoltre il 13,8% di questi accessi finisce in ricovero e più della metà delle persone sono accolte nel reparto di psichiatria. E’ stato infatti pubblicato il report annuale che evidenzia l’aumento delle prestazioni erogate. Per quanto riguarda le strutture calano i servizi territoriali mentre salgono quelle residenziali. Scendono ancora i posti letto: l’offerta per i posti letto in degenza ordinaria è di 9,3 ogni 100.000 abitanti maggiorenni rispetto al 9,6 del 2021. Supera i 400 milioni di euro, infine, la spesa per gli antidepressivi.

A Catania l’aumento è ancora più evidente, se si considera che nell’ambulatorio dedicato agli adolescenti nella clinica psichiatrica del Policlinico le richieste di assistenza in un arco temporale di appena quattro anni, dal 2018 al 2022, sono aumentate addirittura del 516%. A comunicare il dato Maria Salvina Signorelli, direttrice della scuola di specializzazione in Psichiatria dell’università di Catania, nel corso del convegno dal titolo “La salute mentale è un diritto umano universale” promosso dal Policlinico-San Marco (nella foto i relatori) in occasione della Giornata mondiale della salute mentale e curato dall’Unità operativa educazione alla salute in collaborazione con l’Uo Formazione e aggiornamento.

Tornando ai dati nazionali e considerando gli utenti trattati per gruppo diagnostico si evidenziano importanti differenze legate al genere. I tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori nel sesso maschile rispetto a quello femminile, mentre l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile (25,4 per 10.000 abitanti nei maschi e 43,2 per 10.000 abitanti nelle femmine). “Tutti gli enti che si occupano di salute mentale, come la Società italiana di psichiatria, ci dicono che la salute mentale è la vera emergenza sanitaria, soprattutto dopo la pandemia – ha spiegato Signorelli -; i dati epidemiologici mostrano che in Italia c’è stato un incremento delle problematiche legate alla salute mentale di quasi quattro volte, soprattutto dei disturbi del neurosviluppo, in particolare autismo e disturbi del comportamento. In generale questo ha influito in maniera importante su bambini e adolescenti, soprattutto di sesso femminile tra i 18 e i 25 anni”.

Di aumento esponenziale di disturbi del comportamento in età adolescenziale ha parlato anche la responsabile dell’Uoc di Neuropsichiatria infantile del Policlinico, Renata Rizzo: “Circa il 20% degli adolescenti soffre di disturbi mentali, una percentuale altissima – ha specificato -; le condizioni neuropsichiatriche sono la principale causa di disabilità nei giovani. Tutto questo perché la maggior parte delle patologie comincia entro i 25 anni di età ma esiste un ritardo drammatico nelle diagnosi, perché le famiglie non se ne accorgono subito, tanto che ci troviamo spesso di fronte ad adolescenti nei quali la malattia, non trattata prima e ormai grave, genera un outcome drammaticamente diverso. L’adolescente è insoddisfatto, cerca di sfidare le regole, fino a diventare un adulto che non riesce a mantenere un lavoro stabilmente, ad avere relazioni affettive stabili e a programmare l’attività lavorativa. Gli studi, inoltre, ci dicono che mentre prima la malattie della mente venivano considerate frutto dell’educazione impartita da genitori incapaci e colpevoli, adesso si è capito che alla base ci sono soprattutto fattori genetici”.

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