Soldi in cambio di arrivi e adozioni di orfani ucraini

Inchiesta a Catania: indagata tutrice

CATANIA – La polizia postale di Catania ha eseguito delle perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura sul rimpatrio in Ucraina, contro la loro volontà, di minorenni che erano in affido a famiglie siciliane. Il decreto, emesso dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Francesco Camerano, è stato eseguito nei confronti della tutrice di alcuni bambini, Yulia Donnichenko, indagata per violenza privata e minacce aggravati, secondo l’accusa, dal fatto di essere stati commessi in danno di minorenni orfani e con abuso dei poteri connessi alla funzione di tutrice. La donna è anche indagata per estorsione e tentata estorsione: secondo l’accusa avrebbe chiesto dei soldi a famiglie italiane per fare agevolare l’arrivo di ragazzi ucraini in Italia o per la loro adozione.

L’inchiesta riguarda, al momento, diversi minorenni ucraini, a Catania sarebbero circa 150 arrivati in Italia da orfanotrofi ucraini alla ricerca di una famiglia e di un posto al sicuro dalla guerra e con alcuni dei ‘genitori affidatari’ che speravano nell’adozione. Un paio di mesi fa la decisione del tutore, nominato dal console ucraino, che ha disposto il loro rientro in patria, motivandolo per la maggior parte con motivi di studio. Alcune famiglie si sono opposte, ma per il Tribunale di Catania non c’è ‘interesse legittimo’ da parte chi ha avuto un affido, nonostante i minorenni non vogliano partire ribadendo di volere “restare in Italia per paura della guerra e della morte”. La Procura di Catania ha fatto ricorso al Tribunale civile per risolvere il ‘conflitto’ tra i minorenni e il tutore chiedendo, e ottenendo, la nomina di un curatore speciale e bloccando il rientro dei bambini in Ucraina.

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