A Lampedusa in fila per gli sbarchi: ‘Isola non regge’

Tremila arrivi con 70 carrette: è record. E il sindaco lancia l'allarme

LAMPEDUSA – Non si arrestano gli arrivi di migranti a Lampedusa. Sono saliti a 70 gli sbarchi a partire dalla mezzanotte, per un totale di 2.949 profughi. Un record: il numero massimo era fino a oggi di 2.172, raggiunto sul finire di agosto. I barchini si sono messi in fila davanti al molo Favaloro in attesa di poter approdare. Sbarchi autonomi anche sull’isolotto di Lampione. Quasi tutti i barchini soccorsi o giunti direttamente sulla terraferma si sono messi in navigazione da Monastir e da Sidi Mansour. I profughi hanno dichiarato, per la maggior parte, di essere originari di Nigeria, Sierra Leone, Sudan, Ciad, Tunisia, Guinea e Camerun e di aver pagato, per la traversata, da mille a 5 mila dinari tunisini a testa.

“Nelle ultime 24 ore – dice il sindaco Filippo Mannino – la nostra piccola isola è stata investita da un’ondata di sbarchi che ha coinvolto tutte le coste e le spiagge, con migliaia di migranti che cercano accoglienza su un territorio non in grado di reggere tale onda d’urto, la cui portata sovrasta in numeri la stessa popolazione residente. In questo contesto risulta impossibile garantire azioni adeguate di assistenza ai migranti, nonostante immani sforzi logistici che, alla prova dei fatti, risultano insufficienti”.

Le decine e decine di barchini, tutti in metallo arrugginito e mal saldato, potrebbero essere state lasciate al largo da più navi madre. E’ questa una delle ipotesi, vista la contemporaneità di arrivi, al vaglio degli investigatori. Il mare nei prossimi giorni dovrebbe tornare a peggiorare, non è quindi escluso che nelle ultime 48 ore i trafficanti stiano cercando di velocizzare i viaggi della speranza.

La prefettura di Agrigento, per alleggerire la struttura di contrada Imbriacola, ha effettuato il trasferimento di circa 600 persone con il traghetto di linea che in serata giungerà a Porto Empedocle. Ma è in arrivo anche la nave Diciotti della guardia costiera che servirà per aumentare e accelerare i trasferimenti verso altri centri d’accoglienza.

Intanto si registrano nuovi atti di pirateria nelle acque della Tunisia. Alcuni migranti, rintracciati nella tarda serata di ieri nella strada di ponente di Lampedusa, dove erano sbarcati da soli, hanno raccontato ai militari della tenenza della Guardia di finanza di avere subito il furto dei motori dei barchini mentre erano in navigazione verso le Pelagie. Trenta tunisini, tra loro cinque minorenni e sette donne, hanno riferito che lo scafista del natante di legno di 7 metri su cui erano in viaggio, dopo 4 o 5 ore di navigazione, è stato prelevato dall’equipaggio di un motoscafo che ha rubato uno dei due motori, quello più potente, del loro barchino. I migranti verranno riascoltati dalla squadra mobile della questura di Agrigento.

scroll to top