Tumori delle cavità nasali: primi interventi a Siracusa

di Nuccio Sciacca. Rari e difficili da trattare: spesso non danno segni specifici e vengono scoperti nel corso di altri esami

I tumori che si sviluppano nella cavità nasale e nei seni paranasali sono rari e rappresentano meno dell’1 per cento di tutti i tumori e circa il 3-5 per cento dei tumori delle vie aero-digestive superiori. Si tratta di tumori che colpiscono soprattutto gli adulti dopo una certa età (in quattro casi su cinque sopra i 55 anni) e gli uomini hanno una probabilità lievemente maggiore di ammalarsi rispetto alle donne. Le forme tumorali più diffuse sono quelle che colpiscono la cavità nasale e i seni mascellari; i tumori dei seni etmoidali sono meno comuni; quelli dei seni frontali e sfenoidali sono invece molto rari.

Tra i fattori di rischio, l’inalazione di alcune polveri, come quelle derivanti dalla lavorazione del legno, della pelle, dei tessuti, della farina, oppure le polveri di nichel e cromo e altre ancora. Per le persone impiegate in questi settori, il rischio di sviluppare una di queste neoplasie aumenta se non vi è un’adeguata protezione delle vie aeree. Anche il fumo di sigaretta contribuisce all’insorgenza di questi tumori. Tra i fattori di rischio meno certi, ma comunque guardati con sospetto, ci sono colle, formaldeide e solventi organici. Anche alcuni tipi di papilloma virus sembrano legati a un maggior rischio di tumore della cavità nasale e dei seni paranasali, così come la radioterapia, utilizzata per curare altri tipi di tumore.

Il reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Umberto I di Siracusa diretto da Lepanto Lentini (nella foto) è stato dotato di una colonna endoscopica ad alta definizione 4 K e di un microscopio operatorio di ultima generazione e top di gamma che hanno consentito per la prima volta a Siracusa l’esecuzione di tre interventi di rimozione di questo tipo di tumori dei seni paranasali con tecnica endoscopica. Si tratta di una strumentazione che permette una ottimale visualizzazione delle strutture anatomiche dei seni paranasali abbattendo i rischi di complicanze intraoperatorie e una buona radicalità chirurgica. “Questa colonna endoscopica ad alta definizione 4 K – dice Lentini – è presente allo stato attuale in soli quattro centri di Otorinolaringoiatria in Italia ed ha la possibilità, tramite un software dedicato, di connettere in rete il chirurgo con un tutor che a distanza può materialmente disegnare su telefonino o pc le zone da resecare e quindi avvantaggiare la formazione residenziale anche a distanza. Altra tecnologia acquisita è un microscopio operatorio, anch’esso, di ultima generazione e top di gamma che rende visibili con nitidezza e ingrandimenti strutture millimetriche dell’orecchio durante la chirurgia otologica e grazie alla quale nel territorio siracusano sono stati eseguiti interventi di chirurgia dell’orecchio medio (otiti medie croniche infiammatorie e colesteatomatose) e per la prima volta tre interventi per otosclerosi che consistono nella sostituzione della staffa (piccolissimo ossicino dell’orecchio medio) con protesi a pistone della grandezza di circa 5,85 mm”.

L’expertise del reparto diretto da Lentini e l’ammodernamento tecnologico hanno reso possibile l’individuazione del reparto quale primo centro pilota italiano per l’utilizzo di Propel (stent medicato per la chirurgia dei seni paranasali). Ciò ha reso possibile la convenzione con l’Università di Catania per la rete formativa degli specializzandi in Otorinolaringoiatria. Nel contempo è stato aggiornato il Laser CO2 per la chirurgia oncologica laringea e sono stati acquistati strumentari chirurgici dedicati a questo tipo di chirurgia.

scroll to top