Fontanarossa: mascherine e confusione

Aeroporto Catania, la Uil: "Già arrivate segnalazioni di malori"

CATANIA – “Se per i passeggeri s’è avviato un lento ritorno alla normalità, lo stesso non può dirsi per le lavoratrici e i lavoratori dell’aeroporto Fontanarossa. Mascherine e continue rotazioni di postazioni rappresentano la quotidianità, ancora per chissà quanto ancora”. A manifestare ancora preoccupazione per la situazione dell’aeroporto di Fontanarossa è il segretario generale della UilTrasporti Catania, Salvo Bonaventura.

“Gli effetti dell’incendio pesano ancora maledettamente. Il personale è costretto a fare quotidianamente i conti con il caos prodotto dallo scarso, praticamente inesistente, coordinamento tra le diverse società operanti nello scalo e con i rischi connessi alla presenza persistente di monossido di carbonio. I nostri delegati sindacali e i rappresentanti per la sicurezza – aggiunge Bonaventura – stanno verificando continuamente il rispetto delle prescrizioni dell’Azienda sanitaria su dispositivi di protezione individuale e il tempo massimo di permanenza nel Terminal A, ma ribadiamo anche l’appello a lavoratrici e lavoratori perché si rivolgano immediatamente al medico di base nel caso in cui dovessero accusare mal di testa o problemi respiratori. Purtroppo segnalazioni simili non mancano e queste impongono l’immediato allontanamento dalle postazioni di servizio”.

Il segretario fissa i punti chiave: “Pur essendo continuamente in attività le squadre di bonifica e sanificazione, sappiamo che serviranno tempo e fatica per eliminare le polveri nocive da tutte le superfici rendendo così puliti e soprattutto sicuri gli ambienti di lavoro. L’uso delle Ffp3, la continua vigilanza sullo stato di salute, la permanenza non oltre le 4 ore nel Terminal A e il successivo spostamento in altro settore sono condizioni imprescindibili. Tutelare gli operatori di Fontanarossa e il loro fondamentale diritto alla salute sono stati, sin dal primo momento, la nostra priorità”.

“Forti disagi” anche da parte degli agenti della polizia di frontiera “per il mal funzionamento dei servizi di Fontanarossa. Sono stati costretti – spiega il Coisp – a riprendere servizio anche al Terminal A, sia pur per poche ore e con le mascherine, mentre il restante turno dovranno svolgerlo all’aperto. La circostanza che preoccupa il sindacato è che finora il medico della polizia non ha effettuato il previsto sopralluogo sui luoghi di lavoro, necessario per attestare la sicurezza e la salubrità”.

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