“Lei era consenziente”

Violenza di gruppo a Palermo, il Riesame conferma il carcere per due indagati. Il minorenne confessa e viene scarcerato: la procura fa ricorso

PALERMO – Il tribunale del Riesame di Palermo ha confermato il carcere per Angelo Flores, 22 anni, difeso dall’avvocato Loredana Lo Presti, e Gabriele Di Trapani, 19 anni, difeso dall’avvocato Alessandro Martorana, due dei sette ragazzi arrestati con l’accusa di aver violentato, la notte tra il sei e il sette luglio, una giovane di 19 anni di Palermo. I giudici, che hanno accolto la tesi della Procura diretta da Maurizio De Lucia, non hanno ancora depositato le motivazioni della decisione. Il tribunale, inoltre, deve ancora pronunciarsi sulla istanza di scarcerazione presentata dai legali di Cristian Barone, un altro degli indagati. Le udienze dei due si sono svolte venerdì. Questa mattina è stata la volta di Cristian Barone, 19 anni, difeso dall’avvocato Giorgio Zanasi. “In questa fase non abbiamo dichiarazioni da fare”, dicono i legali.

Flores ha raccontato anche durante l’interrogatorio dello scorso 4 agosto di essersi limitato a riprendere con il cellulare la scena e di non avere fatto del male alla giovane. Gli altri ribadiscono che non ci sarebbe stata alcuna violenza e che la ragazza sarebbe stata consenziente. Gabriele Di Trapani lo ha detto davanti ai giudici del tribunale del Riesame respingendo tutte le accuse. Ha anche dichiarato che sarebbe stata la vittima a condurre il gruppo al Foro Italico e che era consapevole di partecipare al rapporto sessuale di gruppo. La ragazza avrebbe chiesto di deviare il percorso per non essere vista dal fidanzato, che lavora in un locale del centro storico. Una tesi che contrasta con le immagini delle telecamere di videosorveglianza in cui si vede la giovane trascinata a forza verso la zona dove si sarebbe consumato lo stupro.

Il più giovane, all’epoca dei fatti minorenne, ha confessato davanti al gip del tribunale per i minorenni. C’è un video trovato dai carabinieri in uno dei cellullari degli arrestati che lascia pochi dubbi sulla presenza del ragazzo, che ha già compiuto 18 anni, nel cantiere abbandonato sulla costa palermitana. La confessione ha portato alla scarcerazione dell’indagato, che adesso si trova in comunità. La procuratrice per i minorenni ha annunciato già la presentazione di un ricorso contro il provvedimento del gip, ritenendo che si tratta di fatti particolarmente gravi e dunque il giovane deve stare in carcere. Il video recuperato dal nucleo investigativo dei carabinieri mostrerebbe che il minorenne è stato tra i più violenti. “Ha raccontato per filo e per segno quello che è successo quella notte. E’ chiaro che ci sono molte cose che saranno oggetto di approfondimento e in questa fase non sia opportuno rivelare – dice l’avvocato Pietro Capizzi che assiste il giovane – Ci sono indagini e interrogatori in corso degli altri maggiorenni e al momento è preferibile non dire altro. In base al suo racconto ci sono i presupposti per un percorso di recupero, da qui la decisione del gip di attenuare le esigenze cautelari alla luce del racconto fatto che il gip ha ritenuto credibile”.

Domani sono previsti gli interrogatori per gli altri tre arrestati di venerdì scorso. Davanti al gip Marco Gaeta saranno sentiti per l’interrogatorio di garanzia Christian Maronia, 19 anni, Samuele La Grassa, difeso dall’avvocato Salvatore Romeo e Elio Arnao 20 anni, difeso dall’avvocato Gerlando Orlando.

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