Sicilia, bruciati 260 mln: e Mattarella s’offre

Caldo e incendi: i numeri dei danni. Il capo dello Stato chiama Schifani

E’ di 60 milioni di euro circa la stima fatta dalla protezione civile regionale in Sicilia per i primi interventi dopo i danni degli incendi nell’Isola. Sono ancora in corso di valutazione quelli su agricoltura e strutture. La Regione, che ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza, ha calcolato in oltre 200 milioni di euro invece i danni causati all’agricoltura per l’ondata di calore.

Al governatore siciliano è arrivata la telefonata del capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha chiesto di essere aggiornato sulla situazione degli incendi. Il presidente della Repubblica ha manifestato la propria vicinanza al popolo siciliano, dichiarandosi disponibile a eventuali interventi, anche in prima persona, se necessari. Un messaggio di solidarietà è arrivato anche dal neo-ambasciatore di Francia in Italia, Martin Briens: “La Francia – ha scritto in un tweet – è vicina alle popolazioni delle regioni italiane colpite in queste ore da eventi metereologici estremi e da devastanti incendi”.

Tornando ai danni, la protezione civile ha calcolato in oltre cento comuni picchi di 45-47 gradi. I roghi in Sicilia sono stati 338. Incendi che hanno visto impiegati 4.585 uomini e donne tra personale in divisa e lavoratori forestali, con 748 mezzi antincendio utilizzati. Ventisei gli interventi di velivoli nazionali e 53 quelli degli elicotteri regionali, con oltre 1.300 lanci. Attualmente la superficie boschiva incendiata è di 693 ettari, quella non boschiva di 3 mila ettari. Altre 18 mila operai sono stati messi in campo dal dipartimento dello Sviluppo rurale per la pulizia dei boschi e a presidio e supporto delle attività del Corpo forestale.

La protezione civile regionale ha coordinato circa 800 volontari e 200 mezzi. Il Corpo dei vigili del fuoco, invece, è intervenuto in 650 incendi urbani e di interfaccia con quasi 2.500 uomini. Rilevante l’apporto delle 14 squadre aggiuntive dei pompieri attivate grazie all’accordo stipulato e finanziato dalla Regione. Centinaia gli edifici distrutti o danneggiati, le infrastrutture e gli impianti di servizi generali (viari, elettrici, telefonici, fognari e di rifiuti). Migliaia le persone evacuate, anche solo precauzionalmente, di cui un centinaio non può rientrare nelle abitazioni e necessita di sistemazioni alternative. Attualmente risultano ancora attivi una quarantina di roghi (l’80 per cento nei territori di Palermo, Catania e Messina), ma il dato è in progressiva diminuzione.

Anche sulla rete stradale e autostradale la circolazione è tornata alla normalità: ieri erano state chiuse alcune strade statali in provincia di Messina, Palermo e Siracusa e le autostrade in avvicinamento al capoluogo di regione. Ultima arteria a essere riaperta è stata la strada statale 186 “Di Monreale”, a Borgetto. Nell’Isola il personale di Anas impegnato a causa dei roghi è stato pari a circa 50 uomini.

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