Schifani: “Ryanair? Strozzini”. E blocca il fotovoltaico

Il governatore: "Da Ita prezzi offensivi. Per l'energia bisogna valutare"

PALERMO – “Ita e Ryanair hanno chiesto di incontrarmi. Io vi incontro, ho risposto, se voi mi anticipate che con l’incontro mi proponete un piano voli con tariffe accettabili. Non se la sono sentita”. Il presidente della Regione siciliana Renato Schifani è tornato sulla questione caro-voli durante il convegno “Sviluppo economico e Made in Sicily. “A Ryanair cosa dico – ha aggiunto – che da vettore low cost è diventato vettore strozzino? Domani rafforzerò l’esposto all’Antitrust allegando la documentazione che prova come ancora adesso c’è un cartello e scriverò ai ministri Giorgetti e Salvini chiedendo al governo di intervenire. E’ inaccettabile che una compagnia di Stato come Ita rifinanziata dal governo nazionale con 700 milioni una parte dei quali siciliani, possano proporre questi prezzi offensivi del buon senso, dei nostri figli che vorrebbero tornare a casa, dei turisti. Un’attività di vigilanza occorre da parte del governo nazionale su questo scandalo”. 

Schifani ha anche parlato di fotovoltaico: “Ho deciso di sospendere il rilascio delle autorizzazioni. Dobbiamo confrontare l’utile d’impresa con l’utile sociale e col danno ambientale. Poi questa attività porta lavoro? L’energia rimane in Sicilia? No. La Sicilia paga un prezzo non dovuto per una risorsa che abbiamo. Il danno e la beffa. E allora intendo discutere col governo. C’è un decreto legislativo che prevede che sul fotovoltaico non possano essere imposte delle royalty però già questi impianti danno il 3% di energia ai comuni come risarcimento del danno ambientale”, ha affermato Schifani.

“Mi chiedo perché non debba essere riconosciuta una quota anche alla Regione siciliana – ha concluso -. Dobbiamo trovare una soluzione che consenta al governo regionale di chiedere a chi intende insediare gli impianti fotovoltaici energia, non soldi, per avere una bolletta più attenuata grazie a ciò che si produce nella regione. La Sicilia paga un danno ambientale dovuto agli impianti”.

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