“Mia figlia? Una sciacqualattuga”

Nei pizzini di Messina Denaro la scarsa considerazione per Lorenza Alagna

PALERMO – La chiamava, certo in modo poco lusinghiero, “sciacqualattuga”. Un termine che indicava la scarsa considerazione che Matteo Messina Denaro aveva per la figlia naturale Lorenza Alagna. Viene fuori dall’inchiesta dei carabinieri del Ros che stanno analizzando l’enorme mole di pizzini e lettere trovate nei covi dell’ex primula rossa di cosa nostra. In una lettera indirizzata alla sorella Giovanna, parlando di Martina Gentile, la figlia della maestra Laura Bonafede arrestata ieri per favoreggiamento, il boss riferendosi in codice alla figlia naturale usava appunto il termine “sciacqualattuga”.

“Io ho cresciuto una figlia che non è mia figlia biologica, ma per me è mia figlia, e mi ha dato l’amore di una figlia, mi ha voluto bene e mi vuole bene, ha molto di me perché l’ho insegnata io, se vedessi il suo comportamento ti sembrerei io al femminile. Che voglio dire? Che non sono stato solo e che sciacqualattuga non significa più niente per me”, diceva alla sorella contrapponendo appunto Gentile, con la quale il capomafia ha anche convissuto quand’era bambina, e la figlia naturale.

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