Flash mob Pd e manifesti oscurati: scontro a Paternò

Polemiche nel paese di La Russa. I Dem: "E' censura". Il sindaco: "Solo rispetto per istituzione"

PATERNÒ (CATANIA) – ‘Portate un libro di storia per il senatore Ignazio La Russa, ha bisogno di ripassare la storia’. È lo slogan del flash mob promosso per domani dal Pd, nell’ambito delle iniziative della Festa della liberazione, a Paternò, grosso centro del Catanese di cui è originaria la famiglia del presidente del Senato. Un appuntamento, quello fissato alle 11.30 in piazza Umberto, al centro di polemiche dopo l’iniziativa del sindaco di disporre, con un’ordinanza, la defissione immediata del manifesto che annuncia l’iniziativa. Il Pd parla di censura e contesta: “A Paternò la libertà di espressione non esiste più, siamo in un regime: chi non si allinea viene oscurato”.

Accuse rispedite al mittente dal sindaco, l’autonomista Nino Naso: “Nessuna censura, ma soltanto rispetto istituzionale per la seconda carica dello Stato. Avrei fatto così per chiunque rivesta quell’incarico, a prescindere dall’appartenenza politica”. Cita a discolpa: “Il flash mob si terrà regolarmente, è stato già da tempo autorizzato”. E ricorda un precedente che risale a quattro mesi fa: “Fu la mia amministrazione a stabilire la defissione immediata di manifesti che inneggiavano alla marcia su Roma”.

“Non bastava la goffa, ma grave, operazione di revisionismo storico portata avanti dal governo di centrodestra – osservano per il Pd i segretari regionale, Anthony Barbagallo, provinciale, Maria Grazia Leone, e del circolo di Paternò, Salvatore Leonardi – adesso dobbiamo assistere anche alla censura. L’iniziativa del sindaco di Paternò, Nino Naso, che decide di oscurare i manifesti della nostra iniziativa sul 25 aprile per lesa maestà nei confronti di Ignazio La Russa ci dà la misura di quanto il centrodestra, a tutte le latitudini, non abbia mai fatto i conti con gli anni più bui della storia di questo Paese. Il fatto poi che il dono di un libro di storia venga considerata un’offesa è cosa tutta da ridere”.

Il sindaco “smentisce categoricamente le ricostruzioni” del Pd e sottolinea di leggere “con estremo stupore e amarezza quanto riportato dalla stampa”. “La mia ordinanza – ribadisce Naso – mirava esclusivamente a preservare, da massima istituzione civile cittadina, l’integrità istituzionale della seconda carica dello Stato italiano da affermazioni che ritengo gravi”. “Il 25 aprile – afferma il sindaco di Paternò – è una ricorrenza importante e fondamentale per la nostra nazione che, anche quest’anno, come sempre, omaggerò. Come faccio per tutte le ricorrenze che rendono onore alle istituzioni repubblicane italiane”. 

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