“Tanto non rispondo”

Rosalia Messina Denaro ha interrotto bruscamente il giudice che la interrogava

PALERMO – Ha interrotto il giudice che le chiedeva come si chiamasse e quanti anni avesse con un brusco: “Tanto non rispondo”. Una chiusura totale, quella della sorella del boss Matteo Messina Denaro, Rosalia, arrestata venerdì per associazione mafiosa e sentita oggi, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, dal giudice delle indagini preliminari Alfredo Montalto. “Le generalità ce le deve dire”, ha replicato il magistrato. La donna, accusata di aver gestito la cassa del clan per conto del fratello e organizzato la rete riservata delle comunicazioni del capomafia, si è limitata alle informazioni strettamente necessarie, poi si è chiusa in un silenzio totale.

Sentita per l’interrogatorio di garanzia nel carcere Pagliarelli, la sorella del boss era accompagnata dall’avvocato Daniele Bernardone. “La mia assistita è in buone condizioni, compatibilmente con la sua situazione”, ha spiegato il legale. Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle frasi che la donna avrebbe detto ai carabinieri dopo l’arresto – avrebbe sostenuto che la sua famiglia era perseguitata dalla giustizia -. Bernardone ha risposto: “Sono aspetti che non attengono la difesa”, precisando che ogni valutazione è “prematura vista la fase del tutto preliminare delle indagini”.

Nella casa di Rosalia i carabinieri del Ros hanno effettuato una nuova perquisizione. L’immobile è la storica residenza della famiglia Messina Denaro: le sorelle della donna vivono in un’altra palazzina con la madre, Rosalia era l’unica dei Messina Denaro a essere rimasta nell’appartamento. Proprio al secondo piano nell’abitazione, il 6 dicembre scorso, i militari, che cercavano un luogo sicuro per piazzare delle microspie, hanno trovato l’appunto sulle condizioni di salute del capomafia che poi li ha portati al suo arresto. Era nascosto nell’incavo di una sedia. Numerosi altri biglietti, tra i quali alcuni del fratello, sono stati recuperati nell’asse da stiro e nella casa di campagna della donna, in contrada Strasatti.

Gli investigatori hanno scoperto che il 18 maggio 2022 è una data importante nell’ultimo periodo della latitanza del boss. “Adenocarcinoma Mucinoso. Devastante dopo il 18 maggio. Senza forza”, scrive la sorella. La donna teneva una sorta di diario clinico del fratello, nascosto e trovato poi dal Ros nell’incavo di una sedia e destinato sicuramente a un medico specialista al quale la donna avrebbe dovuto chiedere una consulenza.

Gli inquirenti deducono che nel maggio scorso le condizioni di salute del capomafia, affetto e già operato per un cancro, fossero precipitate. Che quella sia una giornata significativa nella vicenda si evince anche dal comportamento di Rosalia Messina Denaro, che in quel periodo era tenuta sotto osservazione dai carabinieri. I militari notano comportamenti anomali della donna in evidente attesa di qualcosa. Notizie del fratello che qualcuno avrebbe dovuto farle avere, sospettano i pm, nella casa di campagna di contrada Strasatti. “Per tutta la sua permanenza all’interno della proprietà, ove si tratteneva sino alle successive ore 13.16 (quindi circa 2 ore e mezza rispetto ai soliti 5/10 minuti), la donna appariva visibilmente turbata e si spostava ripetutamente in maniera nervosa tra l’interno dell’abitazione e il piazzale antistante; in alcune circostanze ella si sedeva sugli scalini esterni e in altre si poneva con le spalle al muro, visibilmente pensierosa”, scrivono gli investigatori nell’informativa riportata nella misura cautelare disposta a carico della Messina Denaro.

“E’ stato al tempo ipotizzato – spiegano – che l’indagata, essendosi chiusa alle spalle il cancello d’ingresso alla proprietà e facendo quindi intendere che non ci fosse nessuno all’interno, potesse essere in attesa di una qualche comunicazione riservata che riguardava proprio Matteo Messina Denaro, ipotesi questa che, messa anche in relazione al particolare ed evidente stato di apprensione mostrato dalla donna in quel periodo, può dirsi riscontrata alla luce di quanto accertato nell’ultima fase delle investigazioni”. Rosalia Messina Denaro, dunque, attendeva con ansia notizie. Aspettava qualcuno che la informasse sulla salute del fratello? E chi? Una scena che si ripete il giorno successivo quando alle 9.50 la donna raggiunge la casa di campagna partendo da Castelvetrano. E’ evidente che ci sia grande allarme e che qualcuno avrebbe dovuto dare notizie alla sorella del boss, istruita ad attendere e eventualmente a tornare il giorno dopo e aspettare ancora il suo tramite con il capomafia.

 

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