In 70.000 per ricordare le vittime della mafia

A Milano il corteo con oltre 500 familiari. A Palermo 35.000 studenti

MILANO – Si è conclusa in piazza Duomo a Milano la manifestazione in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, cominciata questa mattina alle 9 con un corteo partito da corso Venezia. Sul palco allestito nella piazza, davanti a 70 mila persone tra cui oltre 500 familiari, è intervenuto il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà, che nel suo discorso ha ricordato come “le mafie di oggi” non siano “quelle di trent’anni fa: hanno consenso tra gli amministratori, i dirigenti pubblici e gli imprenditori. Dobbiamo prenderci l’impegno di rompere queste catene perché ne va della democrazia del paese”.

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha poi dato il via alla lettura dei nomi delle 1.069 vittime, ricordando “quelle di cui conosciamo le storie, quelle di cui sappiamo solo il nome e tante di cui non abbiamo conoscenza”. Ha poi proseguito l’elenco il prefetto di Milano Renato Saccone, seguito da altri tra cui la segretaria del Pd Elly Schlein, il segretario generale Cgil Maurizio Landini, il segretario di Cgil Milano Massimo Bonini, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, don Colmegna e il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti.

A conclusione della lettura dei nomi è infine salito sul palco l’ex magistrato Giancarlo Caselli. Il lungo intervento del presidente e fondatore di Libera don Luigi Ciotti, in cui sono state ricordate anche le vittime di Cutro, ha chiuso la manifestazione. In un passaggio del suo discorso ha voluto ringraziare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Sono molto contento che sia andato a Casal di Principe, io ero lì domenica, nel giorno dell’uccisione, per ricordare il nostro don Peppe Diana”, ha detto. “Lui era un ribelle ai silenzi opportunistici, siatelo anche voi”.

A Palermo sono stati trentacinquemila studenti delle scuole della città e della provincia a ricordare stamane le vittime innocenti di mafia. La proposta avanzata dalla Rete per la promozione della cultura antimafia nella scuola ha coinvolto 72 istituti scolastici e attivato numerosi docenti. All’istituto comprensivo Giuliana Saladino sono stati ricordati i minori uccisi dalle mafie (oltre cento) coetanei degli studenti e delle studentesse: da Giuseppe Letizia a Claudio Domino; dai Fratelli Asta a Giuseppe Di Matteo, da Rita Atria a Lia Pipitone; da Biagio Siciliano a Giuditta Milella. Alla Colozza-Bonfiglio, oltre ai cartelloni realizzati in classe, gli studenti hanno messo in scena una rappresentazione teatrale sulla vita di Anna Nocera, vittima del primo femminicidio di mafia.

Al tribunale di Palermo nell’aula magna quaranta studenti hanno ricordato le vittime di mafia in un incontro organizzato da Giovanni Paparcuri, scampato alla strage del 29 luglio del 1983 in cui morirono il giudice Rocco Chinnici, il maresciallo Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta e il portiere del palazzo Stefano Li Sacchi “Organizzo sempre incontri in tribunale con gli studenti – racconta Paparcuri -. Oggi era dedicato alle vittime innocenti della mafia. Abbiamo ripercorso le storie di tanti ragazzi che sono stati uccisi in Sicilia per mano dell’organizzazione criminale. Mi piace molto vedere gli studenti che partecipano a questi incontri che fanno domande e sono curiosi di conoscere come sono andate quelle vicende che leggono sui libri direttamente da un testimone che le ha vissute in prima persona”.

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