Perché Mariano ha ucciso Rosalba?

A Giarratana un delitto ancora senza movente. L'assassino: "Ho fatto una fesseria, ma non avevo nulla contro mia cognata"

GIARRATANA (RAGUSA) – La comunità di Giarratana si interroga su un delitto al momento senza movente. Ancora non si sa perché Rosalba Dell’Albani è stata assassinata ieri all’alba con una coltellata sferrata dal cognato, Mariano Barresi, che abita nell’appartamento al secondo piano dell’edificio. Rosalba si trovava al piano terra per accudire l’anziana madre. Dopo aver ucciso la cognata, Barresi ha suonato il campanello della sorella che vive al primo piano e ha confessato quanto aveva appena fatto. Poi è andato nella sua casa al secondo piano e ha atteso l’arrivo dei carabinieri.

L’uomo era da poco in pensione, era conosciuto come una persona mite e buona, mai un segnale che potesse far pensare a un gesto di violenza. Al magistrato che lo ha interrogato, Emanuele Ferdinando Vadalà, ha detto di sentirsi depresso e ha esclamato: “Ho fatto una fesseria”. Non ha fornito alcuna spiegazione del gesto e ha detto di non avere nessun motivo di astio verso la cognata. Un delitto inspiegabile, quindi. L’autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni, potrà chiarire le modalità esatte dell’omicidio e quanti sono stati i colpi inferti alla donna.

Il paese nel lutto si riunirà questa sera in via Andrea Costa, davanti alla casa dove Rosalba è stata uccisa  La fiaccolata, organizzata dalla parrocchia Maria Ss. Annunziata e dal Comune, partirà dal luogo della tragedia e percorrerà la via principale della cittadina per concludersi nella piazza davanti al municipio. Il momento finale sarà la veglia di preghiera in chiesa. Parteciperanno il sindaco Lino Giaquinta, la giunta e i consiglieri comunali, il parroco don Francesco Mallemi e tutta la comunità parrocchiale. Rosalba Dell’Albani era cattolica e frequentava la chiesa, così come la sua famiglia.

Il vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa, si è recato a Giarratana per visitare la famiglia di Rosalba. “Ho trovato persone distrutte dal dolore, ma sostenute dalla fede – ha detto La Placa -. È una tragedia immane, una tragedia senza senso: è stata uccisa una donna, la donna è l’autrice della vita. Ma questa tragedia colpisce tutte le famiglie coinvolte e l’intera comunità di Giarratana. Siamo vicini a loro e preghiamo insieme a tutta la comunità cittadina”.

“Nessuno sa dare un perché a quanto è accaduto. Una donna è stata uccisa senza un perché – ha detto il sindaco di Giarratana, Lino Giaquinta -. Da ciò che sappiamo, lo stesso Mario Barresi ha confessato agli inquirenti di aver agito senza un perché. Ha detto di essere depresso. Lo conosco come una persona buona: questo gesto è inspiegabile. Da ciò che lui ha detto, pensiamo si sia trattato di uno squilibrio mentale temporaneo, che tuttavia non gli ha tolto la lucidità e la capacità di agire. La nostra piccola comunità è provata da una tragedia immane. Conosciamo tutti la famiglia Dell’Albani, fatta di persone splendide. Questa tragedia colpisce la famiglia della vittima, ma anche le altre, tutte coinvolte e legate da parentela e amicizia”. 

“È un dolore immenso per tutta la comunità. Anche io, come tutti, sono sgomenta e attonita – ha detto Francesca Giucastro, allenatrice di pallavolo, ex atleta della storica “Aurora” di Giarratana, amica di Rosalba -. Non riusciamo a spiegare una tragedia e un gesto così assurdo. Rosalba era una mia amica, con lei ho condiviso tanti momenti lieti, fin dalla gioventù. Era una persona solare, bellissima, generosa e leale. Una donna esemplare. Mario è un uomo buono, molto buono, una persona semplice e sempre cordiale. Lo avevo incontrato la mattina precedente uscendo di casa. Mi aveva salutato gioioso: ‘Ciao Francesca’. Barresi era tranquillo come sempre e nulla, assolutamente nulla, faceva trapelare o presagire questa tragedia imminente. Non ci sono spiegazioni, solo dolore, tanto dolore che condividiamo con tutte le famiglie, con tutte le persone travolte da questa tragedia senza senso. Non c’è nulla che possa spiegare una tragedia cosi grande e un gesto così efferato”.

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