A Librino un’altra Porta: in 20.000 per crearla

Pronta la nuova monumentale opera firmata Presti: 100.000 terracotte in un km FOTO

CATANIA – Sarà la giornata della creatività della Fondazione Antonio Presti. Un giorno interamente dedicato alle scuole e ai licei di Librino: dopo anni di lavoro il 14 aprile prossimo sarà inaugurata a Catania la Porta delle Farfalle. La nuova opera di bassorilievo monumentale voluta dal mecenate Antonio Presti, 15 anni dopo la realizzazione della Porta della Bellezza.

Nel 2009 la prima delle porte monumentali è stata svelata alla città dell’Etna di fronte a un pubblico di migliaia di persone: alta otto metri, lunga 500, una delle più grandi opere di land art al mondo. Un cavalcavia prima anonimo, al quale Presti è riuscito ad associare un impegno etico: restituire bellezza al quartiere di Librino, la più nota delle periferie del capoluogo catanese. Duemila bambine e bambini del rione si erano impegnati per realizzare i manufatti di terracotta installati sul cavalcavia, diventando in prima persona creatori di arte.

Nessun atto di vandalismo ha mai sporcato la Porta della Bellezza, a dimostrazione di quanto la sua realizzazione sia stata condivisa da tutti gli abitanti del quartiere. Ecco perché, quindici anni dopo, questa nuova porta, dopo un lavoro iniziato nel 2020. Un ulteriore chilometro del cavalcavia che taglia in due Librino è stato trasformato in una galleria d’arte a cielo aperto, con 50 opere, per un totale di 100 mila formelle di terracotta. La Porta delle Farfalle è il frutto di tre anni di impegno: sono state coinvolte quindicimila persone di Librino, le mamme, i bambini e le bambine, i condomini e le associazioni del territorio, oltre che cinquemila studenti di venti licei artistici siciliani.

La mattina del 14 aprile l’intera lunghezza del cavalcavia si trasformerà in un palcoscenico dedicato a tutte le arti: da quelle figurative alla danza, dalla musica alla poesia. Ciascuna performance è pensata e realizzata dalle insegnanti e dai loro allievi, dalle mamme e dai loro figli e figlie, dalle associazioni e dalle scuole di danza. “È un processo di crescita collettiva – dice Presti -, che parte dalle scuole dell’infanzia e arriva fino ai licei. L’unico bene comune di inestimabile valore è la bellezza della conoscenza, il vero potere è il sapere”.

scroll to top