“Boicottare i distributori di carburante più cari”

Il Codacons sugli aumenti: "Segnalare prezzi record"

Sui prezzi dei carburanti parte oggi una nuova offensiva del Codacons. Dopo la denuncia a Procure, Guardia di finanza e Antitrust contro il caro benzina, “chiediamo – spiega Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons – al governo di estendere gli ambiti di applicazione della legge 231 del 2005 che vieta gli aumenti eccessivi dei prezzi al dettaglio nel settore agroalimentare, introducendo lo stesso principio anche al comparto dei carburanti e definendo in modo certo e preciso il ‘prezzo anomalo’, ossia la percentuale massima di aumento dei listini oltre la quale scatta l’illecito sanzionabile in base alle leggi dello Stato”.

“Abbiamo deciso – continua il Codacons – inoltre di lanciare un boicottaggio dei distributori più cari, invitando gli automobilisti e gli autotrasportatori a verificare i prezzi sul proprio territorio, anche attraverso le apposite app che segnalano i gestori più convenienti, e a non fare rifornimento presso le pompe che applicano prezzi eccessivi. Al tempo stesso chiediamo ai consumatori di inviarci le foto dei distributori che praticano per benzina o gasolio prezzi superiori ai 2 euro al litro, per le segnalazioni del caso alle autorità competenti”. Tutti gli interessati possono inviare una mail all’indirizzo [email protected], indicando l’ubicazione dei distributori e allegando una foto dei prezzi praticati.

Sul tema dei rincari è intervenuta anche la Faib Confesercenti Sicilia, la federazione autonoma impianti benzinai. “La reintroduzione delle accise sul prezzo dei carburanti è un grave errore. Una scelta che incide negativamente sulle tasche dei consumatori e in maniera doppia sui gestori degli impianti”, ha commentato la presidente Francesca Costa. Da un sondaggio realizzato dall’associazione in Sicilia, infatti, l’aumento dei costi della benzina e soprattutto del diesel che ha superato i 2 euro al litro, hanno determinato un calo nelle erogazioni e nella quantità di carburante venduto pari a circa il 25 per cento.

“Durante le feste – dice Costa, gestore di un impianto Esso nella zona Sud di Palermo – i nostri piazzali sono rimasti pressoché vuoti e temiamo che il trend possa proseguire anche nelle prossime settimane”. Confesercenti ha monitorato la situazione anche nel resto del Paese e il calo registrato dai gestori di impianti di carburante in Sicilia è nella tendenza nazionale. “Le accise sulla benzina erano state eliminate durante uno dei periodi più drammatici che abbiamo dovuto affrontare, la pandemia – dice Costa -. Reintrodurle adesso che ci troviamo in un altro periodo di forte crisi per l’impennata dell’inflazione e per l’aumento dei prezzi di carburanti e materie prime per via della guerra, crediamo sia stato un errore gravissimo”.

Il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso, rispetto al caro-carburante, ha dichiarato di aver coordinato una duplice azione per stroncare la speculazione (Guardia di finanza e Mr Prezzi) e che la prossima settimana riunirà le associazioni dei consumatori per confrontarsi sugli strumenti più idonei. “Bene la convocazione delle associazioni di consumatori. Il governo, comunque, non accampi scuse. Non vorremmo, insomma, che le speculazioni diventassero un’arma di distrazione di massa”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il primo responsabile di quanto sta accadendo, infatti, è il governo stesso che ha deciso di aumentare le tasse agli italiani, prima alzando le accise di 10 cent a partire dal 1° dicembre e poi non rinnovando dal 1° gennaio lo sconto rimasto di 15 cent. Una stangata, solo quest’ultima, pari a 9 euro e 15 cent per un pieno da 50 litri” prosegue Dona.

“Quanto alle speculazioni, è da marzo dello scorso anno che ancora attendiamo risposte, sia rispetto al nostro esposto alla Procura di Roma, che aveva aperto un fascicolo d’indagine il 14 marzo 2022, sia rispetto ai 3 esposti inviati all’Antitrust l’11 marzo 2022, il 24 marzo 2022 e l’8 aprile 2022. La Guardia di finanza, poi, aveva finito con il multare alcuni distributori colpevoli di aver comunicato dati errati al ministero o che esponevano prezzi sbagliati. Insomma, se il governo vuole fare davvero una battaglia contro le speculazioni accolga settimana prossima la richiesta che facciamo da anni in occasione della legge annuale sulla concorrenza, ossia di dare più poteri alle istituzioni preposte ai controlli, ad esempio dando una definizione di prezzo anomalo, considerando pratica scorretta quella di chi, approfittando di eventi come scioperi dei trasporti, maltempo, pandemia, guerra in Ucraina, pratica ricarichi eccessivi, condizionando indebitamente i consumatori” conclude Dona.

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