“Assicurare stabilità al Comune di Catania”

Monsignor Renna su revoca di Portoghese: "Scelta della Regione sia di alto profilo"

CATANIA – “La scelta del presidente della Regione siciliana assicuri stabilità, trasparenza, equidistanza dalle posizioni delle varie parti politiche, autorevolezza ed efficienza a cominciare dai progetti che sono stati già avviati”. Così afferma l’arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna, sul parere negativo espresso dall’ufficio legislativo e legale della presidenza della Regione siciliana sui requisiti posseduti da Federico Portoghese nella sua nomina a commissario straordinario a Catania.

“I recenti avvenimenti che hanno scosso la nostra città e che hanno avuto al centro il parere negativo dell’Avvocatura regionale siciliana riguardo alla compatibilità del commissario straordinario del Comune di Catania – aggiunge monsignor Renna – inducono la nostra Chiesa a dire una parola per auspicare che tutte le parti istituzionali coinvolte possano trovare una via per arrivare a una soluzione condivisa del problema. Infatti, il clima di incertezza istituzionale, che si è creato alla diffusione della notizia, complica ulteriormente le molteplici criticità che rendono problematica la qualità della vita della nostra città. Senza entrare in merito a una questione nella quale il presidente della Regione si deve pronunciare, vogliamo ribadire che la ricerca del vero bene comune deve stare a cuore a tutti coloro che hanno responsabilità politiche e istituzionali. Essa deve costituire anche un impegno preciso per tutta la società civile, chiamata a partecipare attivamente al rilancio della città”.

“Nei prossimi mesi – sottolinea l’arcivescovo metropolita di Catania – ci attendono sfide importanti, quali le prossime elezioni amministrative e i progetti per il Pnrr. Bisogna cooperare insieme per alimentare la speranza e per creare le condizioni per un futuro sereno per tutti, in particolare per i molti giovani che fuggono da Catania, per le tante famiglie che non sanno come andare avanti, a causa della crisi, determinata prima dalla pandemia e poi dalle conseguenze globali della guerra scatenata nella martoriata Ucraina. È urgente che si mettano in campo scelte politiche lungimiranti e di alto profilo, nella competenza e nella moralità, perché la nebbia che avvolge Catania si possa diradare e la città possa rialzarsi e stare in piedi”.

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