La “lezione” di igiene della pandemia

di Nuccio Sciacca. Le direzioni ospedaliere analizzano cos'è cambiato nella gestione del rischio clinico

E’ molto cambiata la gestione del rischio clinico negli ospedali dopo il Covid e sono state, in particolare, le direzioni sanitarie e le direzioni mediche di presidio a svolgere, a supporto del personale, le funzioni igienico-organizzative proprie delle rispettive specializzazioni, mettendo in atto le misure emanate dalle istituzioni nazionali e regionali. Tanto per fare qualche esempio, c’è molta più attenzione alla igiene delle mani, al percorso pulito/sporco fino agli aspetti organizzativi come la conversione dei posti letto in base alle necessità. Il bilancio che diventa anche un momento di programmazione per non trovarsi impreparati in futuro, è stato fatto all’ospedale di Acireale dall’Anmdo Sicilia (associazione nazionale dei medici delle direzioni ospedaliere) con il patrocinio dell’Asp di Catania e la responsabilità scientifica di Rosario Cunsolo, direttore medico dello stesso ospedale Santa Marta e Santa Venera. Sono intervenuti Maurizio Lanza e Antonino Rapisarda, rispettivamente direttore generale e direttore sanitario dell’Asp; Pietro Castellino, direttore Scuola Facoltà di Medicina, Università degli studi di Catania; Igo La Mantia, presidente dell’Ordine dei medici di Catania; Sebastiano De Maria, presidente regionale Anmdo; Gianfranco Finzi, presidente nazionale Anmdo, in collegamento da Bologna come l’assessore regionale della Salute, Giovanna Volo, collegata da Palermo.

“C’è bisogno di creare una forte sinergia tra le varie componenti della sanità regionale, compreso il privato e il volontariato, per dare al cittadino servizi più adeguati e affrontare al meglio varie problematiche: dall’abbattimento delle liste di attesa all’accesso ai pronto soccorso – ha spiegato la Volo – insieme porteremo avanti un programma e lasceremo basi solide in modo tale che nel futuro gli altri possano costruire su ciò che adesso verrà messo in campo”. Nel corso della prima sessione, moderata da Luigi Aprea (direttore sanitario dell’Aou Policlinico di Palermo), Martina Barchitta, professore associato di Igiene ha sottolineato che “la nostra Regione ha aderito all’ultimo studio di prevalenza regionale, nell’ambito dell’indagine europea e nazionale, che si è svolto a novembre scorso con una estesa partecipazione delle strutture siciliane”.

Si è quindi trattato il delicato tema della sterilizzazione con autoclavi, dettagliatamente esposta da esperti nazionali come Marisa Perin e Francesca Marcello (Veneto) e Giovanni Capello (Piemonte). Il processo, infatti, rientrando tra i cardini della sicurezza a garanzia e tutela della salute dei pazienti, richiama i direttori sanitari a una costante vigilanza per la verifica del livello di aderenza alle numerose procedure propedeutiche e finali della sterilizzazione con autoclavi a vapore saturo. Nella sessione successiva, moderata da Anna Rita Mattaliano, direttore medico PO San Marco di Catania, Salvatore Scala, direttore dipartimento ospedalità pubblica e privata Asp di Catania, e Margherita Ferrante, ordinario di Igiene dell’Università di Catania, il coordinatore infermieristico del San Marco, Salvatore Galeano ha ricordato ancora una volta l’importanza della igiene delle mani quale principale ed efficace misura di prevenzione.

La valutazione della pulizia e i sistemi di sanificazione, secondo approcci sia tradizionali come il monitoraggio del livello di pulizia tramite l’uso del bio-luminometro e sia innovativi come l’utilizzo di apparecchiature che aerosolizzano in nube secca il perossido di idrogeno, sono stati illustrati da Dora Castiglione, dirigente della direzione medica del San Marco. Delle misure di isolamento, articolate secondo il livello di esposizioni in precauzioni standard e precauzioni aggiuntive e oggetto di audit specifici, hanno quindi parlato Angela Cantarella e Michele Grasso, rispettivamente dirigente della direzione medica e referente infermieristico del reparto di Medicina, dell’ospedale di Acireale.

Altri argomenti: la tracciabilità contro il rischio contenzioso, con una vigilanza permanente finalizzata a prevenire l’accadimento di eventi avversi (Antonino Di Benedetto, direttore medico del PO Ingrassia di Palermo) e il ruolo della formazione, con la prospettiva di nuovi scenari per una diversa e stratificata modalità formativa (Angelo Gambera, responsabile della Formazione del Policlinico di Catania). Al dibattito conclusivo sono intervenuti: Cettina Barbagallo (responsabile delle attività infermieristiche del PO di Acireale); Anna Colombo (dirigente responsabile del Rischio clinico ed Educazione sanitaria, Arnas Garibaldi di Catania); Patrizia Settanni (dirigente responsabile Uos Formazione dell’Asp di Catania) e Vincenzo Parrinello (dirigente responsabile del Rischio clinico ed Educazione sanitaria, Aou Policlinico di Catania).

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