Lampedusa, indagine sulla morte della piccola Roxia

La bimba era sul barcone ribaltatosi in mare. Continuano gli arrivi

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Arriverà domani il responsabile del Presidio territoriale di emergenza di Lampedusa che effettuerà l’ispezione cadaverica su Rokia, la bimba morta al poliambulatorio dopo che la barca su cui viaggiava si è ribaltata a 10 miglia dalla costa. Sulla vicenda la Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. I poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dal procuratore reggente Salvatore Vella, hanno già iniziato ad ascoltare tutti i migranti che erano su quel barcone: si proverà a ricostruire cosa sia successo e perché il natante si è ribaltato, oltre ad identificare gli eventuali scafisti. La piccola, originaria della Costa d’Avorio, era in viaggio con la mamma e altre 41 persone. I medici del Poliambulatorio hanno tentato ripetutamente di rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare. Sono riusciti invece a salvare un bambino di due anni. 

Intanto, un barcone alla deriva, con a bordo 161 migranti, è stato soccorso la notte scorsa al largo di Lampedusa dalla Guardia costiera. Il gruppo era composto da uomini originari di Siria, Pakistan, Etiopia, Bangladesh ed Egitto. Secondo quanto hanno riferito dai migranti, il peschereccio è partito da Zwara, in Libia, alle 2 di venerdì scorso e hanno pagato, per la traversata, dai 500 mila ai 700 taka i bengalesi e 3000 dollari gli etiopi. Tutti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove al momento ci sono 254 ospiti.

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