A Lampedusa il cadavere di un neonato

Era a bordo di un barchino, la madre cercava cure in Italia

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Il cadavere di un neonato di 20 giorni, originario della Costa d’Avorio, è stato trovato su un barchino soccorso al largo di Lampedusa nel gruppo di migranti che stavano viaggiando verso l’Italia. E’ morto alle 19 di ieri, durante la traversata iniziata da Mahres in Tunisia con destinazione Sicilia. Il piccolo, assieme alla mamma di 19 anni originaria della Costa d’Avorio, aveva sofferto di disturbi respiratori e i genitori speravano di arrivare in Italia per riuscire a farlo curare. Il padre è rimasto in Tunisia. La salma del piccolo, già durante la notte, è stata sottoposta a ispezione cadaverica e il medico non ha riscontrato alcun segno esterno di violenza, ritenendo che il decesso sia avvenuto per ipotermia a causa delle condizioni di fragilità del neonato. La Procura di Agrigento ha già disposto il nulla osta alla sepoltura del cadavere.

I profughi sono sbarcati in nottata al molo Favarolo, dov’era già stata portata una bara bianca per accogliere e sistemare la salma del bimbo. La mamma del piccolo è stata accompagnata all’hotspot di contrada Imbriacola. Intanto sono 118 i migranti arrivati, dalla mezzanotte in poi, a Lampedusa. A soccorrere i tre barchini sui quali viaggiavano sono state le motovedette della guardia costiera. Ieri, con 9 diversi sbarchi, sono giunte invece 522 persone. L’ultimo approdo ha riguardato 28 persone, in fuga da Costa d’Avorio, Burkina Faso, Guinea, Camerun e Nigeria, ritrovate direttamente a Cala Francese dai militari della tenenza della guardia di finanza. Il barchino usato non è stato ancora ritrovato. Durante la notte, poi, sono stati soccorsi al largo gruppi di 31, 36 (e la salma del neonato di 20 giorni) e 51. Tutti sono partiti da Sfax in Tunisia.

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