Termini Imerese, cresce la chirurgia

di Nuccio Sciacca. Nuove tecniche dopo l’arrivo dello specialista Giacomo Urso

I tumori del colon-retto sono la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne secondo i numeri del cancro in Italia che risalgono al 2020. Il tumore è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa che riveste l’ultima parte dell’intestino. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari al 65,3% negli uomini e 66,3% nelle donne. Ecco il principale motivo dell’importanza della crescita all’ospedale Cimino di Termini Imerese degli interventi chirurgici oncologici del colon e del retto, in particolare di quelli effettuati con tecnica laparoscopica.

L’equipe della Chirurgia Generale è diretta dallo scorso mese di maggio da Giacomo Urso, 47 anni, già responsabile della struttura complessa all’ospedale Abele Aiello di Mazara del Vallo. Urso ha approfondito la sua formazione laparoscopica all’università di Strasburgo e dal suo arrivo all’ospedale Cimino sono, già, numerosi gli interventi chirurgici effettuati, di cui 5 tumori del retto e 24 del colon (eseguiti dall’equipe di Urso, coadiuvata dall’equipe anestesiologica dell’Uoc di Anestesia e Rianimazione, diretta da Bruna Piazza, e infermieristica, coordinata da Salvatore Dolce).

“Nella nostra struttura – spiega Urso – effettuiamo interventi di chirurgia generale e oncologica, prevalentemente con approccio laparoscopico. In particolare la nostra attenzione va ai tumori del colon e del retto con tecniche mininvasive e innovative, tra cui la Tme (Total mesorectal excision, cioè l’escissione totale del mesoretto, ndr) e Ttss (Transanal rectal transection single stapler, ndr) per il trattamento dei tumori del retto con conservazione degli sfinteri e con mantenimento, pressoché intatte, delle funzioni sessuali ed urinarie. I vantaggi? Sicuramente una ottimale radicalizzazione oncologica grazie alla visione in alta definizione 4K, insieme al ridotto dolore postoperatorio, vista l’assenza di estesi tagli chirurgici sostituiti da piccole incisioni millimetriche, ridotte perdite ematiche, riduzione dell’immunodepressione e della degenza ospedaliera e, pertanto, una rapida ripresa funzionale del paziente”.

La Chirurgia Generale è dotata di 10 posti letto. Nella struttura lavorano 7 medici ai quali se ne aggiungeranno altri 2 dal primo settembre, oltre a una caposala, 15 infermieri e 6 operatori socio-sanitari. “Nella nostra struttura – conclude Urso – abbiamo, tra l’altro, attivato anche l’ambulatorio di endoscopia digestiva e stiamo per avviare l’attività di un Gom (Gruppo oncologico multimediale) per la gestione multidisciplinare dei pazienti oncologici”.

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