Morti sul lavoro in Sicilia, triste primato per Catania

Nella città etnea sono 10 nel 2022. La Cisl: "Fermare scia di sangue"

CATANIA – Con i tragici incidenti dell’ultimo mese, nel 2022 Catania ha il triste primato delle morti sul lavoro in Sicilia: dieci. Un dato che assieme ai numeri del rapporto annuale Inail dà alla provincia etnea il peggior incremento in termini di sicurezza sul lavoro: nei mesi da gennaio a maggio 2022 ci sono state 3.506 denunce di infortuni (erano 2.257 nel 2021) di cui 554 solamente a maggio (erano 469 nel 2021); 25 rilevazioni di malattie professionali (20 nel 2021). Lo afferma in una nota la Cisl di Catania sottolineando come per questo motivo nel capoluogo etneo “assume un significato particolare la mobilitazione che ha visto stamattina manifestare tutta la Cisl siciliana davanti alle nove prefetture isolane con l’iniziativa ‘Presidiamo la sicurezza’”.

Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese, e Rosanna Laplaca, della segreteria regionale della Cisl siciliana, hanno guidato nei settori produttivi più interessati recentemente dai temi della sicurezza una delegazione di rappresentanti sindacali dei lavoratori che ha consegnato ai rappresentanti del governo un documento con le proposte del sindacato: coordinamenti permanenti in tutti i territori raccordati con il comitato regionale, aumentare il numero degli ispettori, investire in formazione, sinergia con la scuola. “I dati dell’Inail – affermano Attanasio e Laplaca – devono indurre un ripensamento radicale delle azioni messe in campo sia dalle istituzioni, sia dalle parti datoriali e sindacali, per individuare percorsi di miglioramento e per fare di più per la tutela della salute e della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati. Occorre fermare questa lunga scia di sangue”.

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