Mareamico, una battaglia per salvare Stromboli

L'associazione ambientalista chiede attenzione alle istituzioni

CATANIA – Dopo il disastro ambientale alle Eolie scende di nuovo in campo l’associazione Mareamico.  “Ancora una volta si assiste ad un’emergenza che doveva essere evitata. L’incendio di fine maggio che ha distrutto piante e alberi ha reso il terreno di Stromboli privo di vegetazione e, sotto l’incessante pioggia, è venuto giù dalla montagna di tutto. Ma ancora una volta si tende a evidenziare l’eccezionalità dell’evento climatico mentre il vero problema è l’incuria e l’abbandono del territorio. Dopo l’incendio ci sono stati tre mesi per intervenire e mettere in sicurezza l’isola. Non è stato fatto nulla ed oggi si assiste passivamente ad un disastro ambientale senza precedenti. Il fango che ha invaso il paese ha scoperchiato anche vecchie scelte folli del passato. Una discarica a cielo aperto mai bonificata, su un costone sopra spiaggia lunga, è venuta giù col fango fino al mare portando con se plastica, rifiuti urbani, detriti di ogni genere. È inaccettabile per Stromboli, isola unica al mondo, patrimonio dell’umanità Unesco insieme alle altre isole eoliche. La denuncia di Maremico non si fermerà qui ma affronterà tutte le scelte strategiche e ambientali che dovranno essere fatte, a partire dall’impianto di compattamento dei rifiuti urbani follemente situato sulla spiaggia vicino al porto di Scari; uno scandalo che deve essere al più presto risolto trovando una soluzione più adeguata. Mareamico avverte fin da ora il prossimo presidente della Regione Sicilia, di qualunque colore politico sarà, che la nostra battaglia per salvare Stromboli dall’incuria e dall’abbandono sarà senza tregua fino a che non verrà garantito all’isola un piano strategico ambientale e di sicurezza adeguato alla sua eccezionalità. Non ci interessa la ricerca delle responsabilità ci interessano le soluzioni, fermo restando che vanno stanziati i ristori necessari a rifondere gli strombolani (abitanti e operatori turistici) dei danni materiali ed immateriali subiti dall’alluvione del 12 agosto in piena stagione turistica. L’amore di Maremico per la Sicilia ci obbliga ad essere vedetta attenta al delicatissimo equilibrio ambientale del suo mare, una risorsa infinita da tutelare”.

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