“Ora la verità sulla morte di Andrea”

La salma del piccolo deceduto a Sharm è in Sicilia, famiglia in silenzio

La salma del piccolo Andrea Mirabile, il bambino di sei anni morto a Sharm el Sheikh sabato scorso mentre era in vacanza in un resort con i genitori, è arrivata ieri all’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo. L’aereo, un volo di linea della compagnia Ita partito da Roma alle 19.25, è atterrato a Palermo alle 20.25. Ad attendere la bara del piccolo alcuni parenti e amici dei genitori.

“Nell’interesse dei propri assistiti, si comunica che la famiglia ha chiesto silenzio e rispetto del proprio dolore tenuto conto della pressione mediatica che si è creata – dice l’avvocato Simone Aiello – La famiglia ritiene che qualsiasi forma di speculazione sulle cause del decesso sia prematura. Pertanto i genitori del piccolo Andrea hanno deciso di non rilasciare o far rilasciare più dichiarazioni, sino a quando non ci saranno notizie ufficiali e rilevanti, che verranno immediatamente messe a disposizione della stampa attraverso i propri legali”. I genitori sono invece arrivati venerdì con un aereo-ambulanza viste le gravi condizioni di salute del padre di Andrea, Antonio. Marito e moglie si trovano attualmente in ospedale. La donna, in ginecologia perché è incinta, è in buone condizioni. Stabile, ma ancora grave, il padre, ricoverato in Medicina. La famiglia si è sentita male venerdì scorso, forse per una intossicazione alimentare. Ma le cause della tragedia sono tutte da accertare. Indagano sia la Procura di Sharm che quella di Palermo.

La Procura di Palermo, dove è stato depositato un esposto dai genitori del piccolo, ha formalmente aperto un fascicolo di indagine disponendo anche l’autopsia sul corpo del bambino, dopo quella effettuata in Egitto. L’esame autoptica è stato fissato per mercoledì. “Questo è un passo importante verso l’accertamento della verità – spiega l’avvocato Rosalba Lo Buglio dello studio Giambrone & Partners che assistono i genitori-. Valuteremo con la famiglia le prossime mosse ed è probabile che nomineremo un collegio di parte formato da un medico legale ed uno specialista in malattie infettive”. I legali hanno chiesto al resort Sultan Garden di non cancellare e consegnare le immagini girate dalle videocamere dei ristoranti per cercare di ricostruire gli spostamenti della famiglia Mirabile e dove hanno consumato i pasti. “Due sere prima di stare male i signori hanno mangiato alla carta e non al buffet, questo spiegherebbe perchè solo loro nel resort si sono sentiti male”, afferma l’avvocato Gabriele Giambrone.

Migliorano, intanto, le condizioni della madre, che è incinta. I medici del Policlinico di Palermo affermano che la donna “ha eseguito ieri pomeriggio alcuni accertamenti ecografici e, compatibilmente con la tragedia vissuta, dal punto di vista clinico sta bene e la sua gravidanza procede regolarmente. È stata dimessa in modo protetto nella tarda serata di venerdì per poi tornare oggi ed effettuare un nuovo controllo per monitorare meglio le condizioni di salute”, spiega il professor Renato Venezia, direttore della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia. Per quanto riguarda il quadro clinico del padre, i medici affermano che al momento la situazione è “stabile”. “Stiamo eseguendo ulteriori esami, necessari per capire che cosa abbia scatenato questa reazione. Un riscontro più chiaro potremo averlo solo nei prossimi giorni quando avremo modo di valutare anche gli effetti delle terapie in corso”, dice il dottor Salvo Miceli, dirigente medico della struttura complessa di Medicina interna con Stroke Care. L’attività di indagine svolta in Italia viaggerà in parallelo con quella avviata in Egitto. Il capo della Procura di Sharm el-Sheikh ha istituito una Commissione per condurre indagini nel resort Sultan Garden. Il magistrato chiederà in primo luogo al Dipartimento di medicina legale il referto dell’autopsia egiziana. Gli inquirenti locali vogliono accelerare la procedura che di norma è di due-tre mesi. Sono, inoltre, stati posti i sigilli all’ambulatorio del resort al quale i genitori di Andrea si erano rivolti per curarsi.

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