Catania, dispersione scolastica al 25%

I dati presentati in prefettura: percentuale alta nelle periferie

Presentati in prefettura a Catania i primi risultati dell’Osservatorio metropolitano sulla dispersione scolastica. Un’attenta analisi fenomenologica, strutturata in larga parte sulle rilevazioni dei dati statistici riguardanti l’incidenza dei reati nel Catanese, ha evidenziato un diffuso coinvolgimento di minorenni in fatti di rilevanza penale o, comunque, di disvalore sociale. Il fenomeno è imputabile a svariati fattori, tra i quali l’impoverimento culturale di larghi strati della popolazione, la carenza educativa delle famiglie d’origine, l’incapacità delle strutture sociali di arginare tali derive e la conseguenziale emersione del fenomeno della dispersione scolastica, che negli ultimi anni ha raggiunto livelli inaccettabili. In un recente studio di settore è stata indicata la percentuale media di dispersione scolastica, circa il 25%, di alunni coinvolti, più alta rispetto a quella regionale e nazionale, specie nei quartieri periferici della città.

Si tratta di un dato che investe tanti bambini e adolescenti e che pone Catania a livelli di primato nazionale in rapporto al numero degli abitanti. A questo triste primato nel corso degli anni non è conseguita la necessaria attenzione, né sono state portate avanti adeguate politiche sociali di prevenzione e contrasto. E’ di tutta evidenza il concreto rischio, in parte accertato anche da dati oggettivi, che il fenomeno possa alimentare il mercato del lavoro nero o costituire bacino di utenza utilizzato dalle organizzazioni criminali. E’ notorio, infatti, che le organizzazioni malavitose reclutano, specie nei quartieri più a rischio, minorenni che provengono da famiglie in condizioni di disagio e si trovano in situazioni di disimpegno lavorativo o scolastico. Nella crisi della scuola, della famiglia e delle altre strutture sociali, le organizzazioni criminali si inseriscono per diventare loro stesse modello di attrazione.

Per prevenire la devianza giovanile e la dilagante dispersione scolastica, le istituzioni catanesi, in piena sinergia e raccordo tra loro, hanno avviato un nuovo percorso, dando impulso a nuove progettualità. La finalità principale è quella di sensibilizzare e richiamare i genitori dei minorenni al rispetto delle primarie regole educative e formative. A tal proposito, la questura, tramite i commissariati, specie quelli di Librino e di San Cristoforo dove il problema è più marcato, previe intese con i dirigenti scolastici degli istituti contattati, tra cui gli istituti comprensivi Dusmet Doria, Fontanarossa e Pestalozzi, e l’istituto professionale Archè, è stata impegnata nel monitorare e riscontrare la rilevanza delle violazioni all’obbligo scolastico.

Inoltre, i genitori di ragazzi dei rioni Librino e San Cristoforo di Catania, nell’ambito di accertamenti sulla dispersione o evasione scolastica, sono stati “richiamati formalmente” dai commissariati di polizia di quei quartiere al rispetto del ‘Patto per l’inclusione sociale’ in tema di reddito di cittadinanza, la cui violazione prevede la sanzione della decurtazione o la decadenza del beneficio economico erogato dall’Inps. La prefettura spiega che i provvedimenti adottati “in osservanza alla vigente normativa, vogliono essere solamente uno strumento deterrente, non afflittivo, per stimolare i genitori al rispetto del Patto di inclusione sociale e garantire il regolare percorso scolastico dei figli”. L’iniziativa è stata presa per “arginare in modo ancor più incisivo il crescente e preoccupante fenomeno della dispersione ed evasione scolastica, che a Catania registra una delle percentuali più alte del Paese”.

“La finalità principale – spiegano da Palazzo Minoriti – è quella di sensibilizzare e richiamare i genitori dei minorenni al rispetto delle primarie regole educative e formative e far acquisire più forte consapevolezza sull’importanza del valore sociale, educativo, di prospettiva, del corretto adempimento dell’obbligo scolastico dei figli, oltre a sottolineare le conseguenze che il mancato avviamento all’istruzione scolastica obbligatoria comporta, oltre che sul piano sociale, anche sui benefici economici erogati dallo Stato”.

Dal 1° gennaio al 13 luglio sono stati “808 i procedimenti civili per dispersione o evasione scolastica attivati alla Procura per i minorenni e 163 i provvedimenti adottati dal Tribunale per i minorenni”. “I provvedimenti emessi – si osserva dalla Prefettura – hanno già prodotto risultati incoraggianti consentendo di intervenire a tutela di molti minorenni in situazioni di disagio personale e familiare. Il virtuoso circuito comunicativo, le sinergie e le prassi sperimentate nella città metropolitana di Catania costituiscono già un precedente di livello assoluto e lasciano ben sperare per il futuro, nella consapevolezza che la dispersione scolastica è il primo sintomo della povertà educativa in cui versano molti minorenni. La progettualità sarà sostenuta e continuata in prossimità dell’avvio del prossimo anno scolastico”.

scroll to top