Bimbo morto a Sharm, rimpatrio autorizzato

Prima il volo sanitario per far rientrare genitori, poi il ritorno del piccolo

Rientrerà domani la salma di Andrea Mirabile, morto a 6 anni forse per un’intossicazione alimentare mentre era in vacanza a Sharm el Sheikh con i genitori, Antonio Mirabile, ricoverato in gravi condizioni in Rianimazione e la madre, Rosalia Manosperti, incinta di 4 mesi. Padre e madre torneranno invece oggi, a Palermo, con un’aeroambulanza che atterrerà alle 13.30. Lo segnalano fonti egiziane precisando che il decollo da Sharm è previsto per le 10.30. La donna aveva rivolto un accorato appello alle istituzioni affinché fosse organizzato un volo di Stato per poter tornare a casa. 

L’ambasciata d’Italia al Cairo e il consolato onorario a Sharm el Sheikh hanno quindi ottenuto i permessi necessari per permettere alla società assicuratrice l’invio di un volo per riportare in Italia la salma e i genitori del bimbo.  La coppia soggiornava in un resort di lusso sul Mar Rosso. Secondo quanto appreso dall’Ansa, nessuno degli ospiti dove soggiornava la famiglia siciliana avrebbe segnalato alla struttura malesseri come vomito o ulteriori sintomi di intossicazione. La madre del bambino dopo un ricovero assieme al marito all’ospedale Pyramids di Sharm ora sta bene. Stabile l’uomo, Antonio Mirabile, ancora in Rianimazione con problemi alle coronarie ed ai reni. La coppia aveva chiesto il ricovero in ospedale dopo tre giorni da quando il bambino aveva cominciato a stare male ed avrebbe segnalato soltanto al medico del villaggio turistico ma non alla responsabile del tour operator, le condizioni di salute del piccolo e del padre. Quando è arrivata l’ambulanza il piccolo era ormai in condizioni critiche ed è arrivato al nosocomio senza vita.

“La tragedia che ci ha colpito segnerà per sempre la vita delle nostre famiglie. Una ferita che ci porteremo a lungo”, ha spiegato lo zio materno Roberto Manosperti. Antonio Mirabile, 46 anni, che lavora all’Anas, padre del piccolo Andrea, è sempre ricoverato in terapia intensiva anche se le sue condizioni sembrano migliorare. “Per fortuna lo stato di mio cognato Antonio registra lievi miglioramenti – aggiunge Roberto Manosperti – Il problema è che persiste il basso valore di ossigenazione del sangue non appena gli viene tolta la mascherina dell’ossigeno”.

Restano un mistero le cause della morte del bambino. “Sulla morte di Andreuccio avvenuta nel giro di sole 36 ore dalla manifestazione dei primi sintomi – ha aggiunto lo zio – non c’è ancora alcuna certezza così come non abbiamo la tempistica per conoscere il referto dell’autopsia eseguita dai medici egiziani. Non appena la salma tornerà in Italia ci adopereremo per far eseguire un altro esame da medici di fiducia”.

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