Insularità: sì dalla Camera, sul ponte governo nicchia

Via libera alla proposta per la modifica costituzionale. Opera sullo Stretto: lo Stato preferisce 'collegamento stabile'

Via libera all’unanimità dall’aula della Camera alla proposta di legge costituzionale per la modifica all’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità, già approvata in prima deliberazione dal Senato.

Ci sono stati 425 voti favorevoli e un astenuto. Ora il testo passa di nuovo al vaglio del Senato in quanto necessari quattro passaggi, due in ciascuna Camera, trattandosi di un ddl che modifica la Carta costituzionale.

“E’ una battaglia che ha visto, e vede, i siciliani e i sardi impegnati sul piano regionale, nazionale ed europeo – dice il vicepresidente della Regione siciliana e assessore all’Economia, Gaetano Armao -. Finalmente il pieno riconoscimento del principio dell’eguaglianza sostanziale per siciliani e sardi, che impone misure compensative per ridurre gli svantaggi per gli oltre 6 milioni e mezzo di italiani che risiedono nelle Isole”. 

Durante la discussione sulla riforma costituzionale per il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità, il governo ha preteso la riformulazione per dare parere favorevole all’ordine del giorno presentato dalla deputata di Forza Italia Matilde Siracusano: non un impegno “ad assumere ogni opportuna iniziativa necessaria alla realizzazione del progetto del ponte sullo Stretto”, ma ad “assicurare un collegamento stabile tra Sicilia e continente”.

Il testo originale (condiviso da Lega, FdI e dalla deputata del Pd Enza Bruno Bossio) avrebbe fissato due impegni per l’esecutivo: “Ad assumere ogni opportuna iniziativa necessaria alla realizzazione del progetto del ponte sullo stretto di Messina mediante il quale assicurare un collegamento stabile tra Sicilia e continente”, oltre che “a riconoscere un contributo ai cittadini residenti nella Regione siciliana per ogni biglietto aereo acquistato da e per gli aeroporti di Catania, Palermo, Trapani, Lampedusa e Pantelleria in moda da garantire un completo ed efficace sistema di collegamenti aerei da e per la Sicilia”. Nell’ordine del giorno passato in aula è stato modificato anche il secondo impegno con la formula “a promuovere ogni opportuna iniziativa a favorire collegamenti aerei tra i vari aeroporti della Sicilia e/o del resto d’Italia”.

In aula è arrivata la contestazione della Siracusano: “Vogliamo chiarezza dal governo, il tempo delle prese in giro per i siciliani è finito. Il governo è chiamato alla missione di superare il gap infrastrutturale fra Sud e Nord, se non lo vuole fare ha il dovere di dirlo. Basta prese in giro. È bizzarro, ridicolo quanto accaduto su questo ordine del giorno. Il governo, il ministro Giovannini, hanno deciso di cambiare le parole ‘ponte sullo Stretto’ con ‘collegamento stabile e veloce’. I siciliani sono preoccupati e inorriditi per questa cosa: se qualche giorno fa il governo, per bocca di Giovanni, ha detto che sta investendo 50 milioni di euro di soldi pubblici per l’ennesimo studio di fattibilità sul ponte sullo Stretto a più campate, cancellando il vecchio, è strano che poi si scandalizzi e cambi parola su un ordine del giorno”.

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