Dall’1 maggio niente più green pass

Cabina di regia: da aprile via obbligo super certificato sul lavoro per over 50 I dettagli

A maggio finisce l’obbligo del green pass: nella cabina di regia si sarebbe stabilito di mantenere l’obbligo del certificato in alcuni ambiti (base o super nei diversi luoghi) ancora fino al 30 aprile.

Dall’1 aprile via l’obbligo del super sul lavoro per gli over 50 (dovrebbe essere richiesto solo il pass base). Stop al certificato verde sui bus e in generale sui mezzi di trasporto pubblico locale, dove proseguirà l’obbligo di indossare le mascherine fino al 30 aprile. La capienza degli stadi tornerà al 100%, con il certificato base. Fino a fine aprile resta l’obbligo delle mascherine al chiuso. Con la fine dello stato di emergenza, decadono Cts e struttura commissariale. L’obbligo vaccinale è in vigore fino a fine anno per il personale sanitario e Rsa.

Dal primo aprile non sarà più obbligatorio avere almeno il green pass base per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio. La bozza del decreto che sarà discussa oggi in Cdm non prevede infatti alcuna proroga dopo il 31 marzo per questo tipo di obbligo, in vigore dallo scorso primo febbraio e introdotto nel Dpcm dello scorso gennaio. Anche nei ristoranti all’aperto, secondo quanto prevedevano precedentemente le norme, non sarà necessaria l’esibizione del green pass.

“Superiamo definitivamente il sistema a colori per le Regioni che ci ha accompagnato per mesi. Non ci saranno più, quindi, le ordinanze del venerdì”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa a Palazzo Chigi, illustrando il provvedimento sul Covid.

Tutto questo mentre la campagna vaccinale è “in stallo, nonostante ci siano quasi 4,6 milioni di italiani vaccinabili con prima dose e 2,9 con booster”, come rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 9-15 marzo. Non crescono le percentuali di popolazione vaccinata con almeno una dose (85,6%) e con ciclo completo (83,8%). Il tasso di copertura delle terze dosi è invece all’83,5%, con nette differenze regionali, mentre sono 35.390 le quarte dosi somministrate agli immunocompromessi. Al 16 marzo sono ancora 6,98 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,39 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid da meno di 180 giorni.

Per quanto riguarda i bambini, nella fascia 5-11 anni al 16 marzo sono state somministrate 2.400.975 dosi: 1.366.957 hanno ricevuto almeno una dose di vaccino (di cui 1.211.712 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale che si attesta al 37,2% con nette differenze regionali (dal 20,2% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,6% della Puglia).

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