Sicilia in zona rossa: con la pandemia più criminalità

Aumentati del 30% reati come usura, riciclaggio e frodi informatiche

“La tempesta perfetta 2022. La variante criminalità” è il titolo del dossier di Libera e Lavialibera che elabora dati e analisi delle forze dell’ordine, del ministero dell’Interno e degli studi e rapporti sul riciclaggio della Banca d’Italia. Per fotografare l’andamento del “contagio” della “variante criminalità” e per analizzare il diffondersi dell’infezione mafiosa all’interno del Paese sono stati elaborati i dati relativi ad alcuni reati spia (usura, estorsione e riciclaggio denaro, delitti informatici, truffe e frodi informatiche).

Sono stati messi a confronto i dati complessivi del biennio pre-pandemico 2018/19 con il biennio 2020/21. In base al rialzo legato al diffondersi della variante “criminalità” le regioni sono state divise in zona rossa (massimo rischio dove si è registrato un incremento percentuale tra il 26-100%), zona arancione (alto rischio dove si è registrato un incremento percentuale tra il 11-25%), zona gialla (rischio moderato dove si è registrato un incremento percentuale tra il 1-10%) e zona bianca (rischio basso dove si è registrato un calo di percentuale).

La Sicilia si colloca fra le regioni in zona rossa con un incremento del 30%, per un totale di 17.288 segnalazioni sospette nel biennio pandemico, con Palermo prima provincia con 4.806 segnalazioni sospette. Sono ben 3.919 in Italia nel periodo pandemico il numero di interdittive antimafia emesse dalle prefetture. Dall’1 gennaio 2020 al 31 ottobre 2021 si è viaggiato alla media di 178 interdittive al mese con un incremento percentuale del 33% rispetto al biennio 2018/2019.

La Sicilia con 466 interdittive registra un calo del 30% rispetto al biennio prepandemico. Nel 2021 le interdittive sono state 249 in lieve aumento rispetto il 2020( erano 217). L’analisi dei dati rileva un boom di incremento dei delitti informatici durante il biennio della pandemia 2903 (+50%) rispetto il biennio 2018/19.

Per quanto riguarda truffe e frodi informatiche, i dati rilevano un incremento del 32% nel biennio 2020/21 “Tutti ci auguriamo di lasciarci alle spalle la pandemia e lo stallo in cui per due anni ci ha costretti a vivere, ma ripartire con la variante criminale ancora diffusa nel corpo sociale rischia di trasformare la ripartenza in una ricaduta nei virus di mafia e corruzione, una ricaduta dalla quale sarà difficile rialzarsi”, dice don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.

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