De Luca-Cenerentola, via dal Palazzo a mezzanotte

Le dimissioni del sindaco di Messina per la corsa alla presidenza della Regione

MESSINA – Solo verso l’una di notte Cateno De Luca ha svelato chi sarà il candidato da lui proposto alle prossime elezioni amministrative dopo essersi dimesso alle 24, insieme a tutta la giunta comunale di Messina. Si tratta di Federico Basile, 44 anni, attuale direttore generale del Comune della città dello Stretto (e revisore dei conti nella passata amministrazione, guidata da Renato Accorinti).

“La città di Messina – ha detto l’ormai ex primo cittadino che si candida alla presidenza della Regione – ha bisogno di un guardiano dei conti”. E ha spiegato quali siano le motivazioni che hanno portato alla scelta di Basile che lo ha aiutato nella stesura del piano di riequilibrio. L’esperienza da sindaco di Messina di De Luca si è conclusa alle 23,59 della scorsa notte, dopo 3 anni e 7 mesi. Qualche minuto prima aveva consegnato la fascia tricolore alla segretaria generale del Comune, Rossana Carrubba. 

Dopo le dimissioni, De Luca con mascherina blu con la scritta “sindaco di Sicilia” da oggi è ufficialmente candidato alla presidenza della Regione siciliana. “Tra qualche giorno comincio il mio tour dell’Isola, stiamo lavorando alle liste: l’approdo finale è la creazione di un movimento meridionalista e autonomista senza alcun pregiudizio di dialogo – dice De Luca in conferenza stampa all’Assemblea siciliana, insieme al deputato del suo movimento Danilo Lo Giudice -. Le nostre proiezioni ci danno in una forchetta tra il 15 e il 20 per cento. Lo dico subito: non mi ritiro e non faccio il secondo a nessuno, nonostante qualcuno me lo abbia proposto”.

“Io sono corteggiato, ma non faccio il profumiere – aggiunge -. Non mi sto mettendo in vetrina perché devo essere cercato. Ds solo rappresenta un polo, dall’altro c’è quel che resta del centrodestra e poi il Pd e M5s che se si presentano uniti forse hanno qualche possibilità di vincere, altrimenti vinco io”.

Intanto, una mozione di sfiducia al governatore Nello Musumeci è stata depositata all’Ars dal deputato Danilo Lo Giudice, del movimento ‘Sicilia Vera’ che fa capo a De Luca. “Dopo 4 anni anni Musumeci consegna una Sicilia peggiore di quella che ci lasciò Crocetta – hanno sostenuto De Luca e Lo Giudice -. Abbiamo presentato una mozione di sfiducia, dove abbiamo evidenziato alcune lacune di questo governo, solo alcune perché l’elenco sarebbe lunghissimo. Incontreremo tutti i gruppi parlamentari, se servirà fare delle modifiche che si facciano pure. Ma basta con Musumeci. Ci sono faide interne nel centrodestra che non consentono più di governare. C’è una condizione di assoluta instabilità, gli ultimi mesi serviranno solo per spartizione di torte e poltrone di sottogoverno”.

Per De Luca “si deve andare subito a votare: a chi servono 8 mesi di balcanizzazione del Parlamento? Ormai c’è una situazione carsica che va emergendo a ogni provvedimento. Meglio sessanta giorni di campagna elettorale”. De Luca indica pure la data per le elezioni anticipate: il 24 aprile, la domenica successiva alla Pasqua”. “Il giorno dopo festeggeremo la Liberazione, anche da Musumeci”, chiosa De Luca.

De Luca ha aggiunto: “Qualche mese fa nel tentativo di convincermi a non candidarmi in solitario mi è stato proposto di fare il vice governatore e anche l’assessore all’Economia; mi è stato prefigurato pure uno scenario nazionale, una posizione come sottosegretario per il Mezzogiorno. Ho ringraziato e non ho accettato”. E ancora: “Io ho una posizione baricentrica, ma perché devo fare il secondo a qualcuno? E questo prima della campagna elettorale? Abbiamo fatto una riflessione concreta dei meccanismi elettorali e degli scenari. Non esiste un motivo per cui mi debba ritirare”.

E la candidatura di Gianfranco Miccichè? “E’ un amico vero e una persona leale – ha detto De Luca -. Dobbiamo capire se unisce più la sua candidatura che la mia: tra amici si discute. Sia chiaro però, il futuro lo voglio scrivere io, tra qualche mese compio 50 anni. Ci vuole una rivoluzione generazionale, non delego più a una classe politica logorata che quando parla non viene capita dalla gente: in questo Palazzo si vive una vita scollegata, politicamente sclerotizzata”. Con Matteo Salvini, l’ex sindaco ha avuto sempre un filo diretto. “A Salvini l’ho detto, a me la logica dei battesimi non mi piace. Per me esiste solo il battesimo cristiano. Questa logica che serva essere battezzato a Roma per essere candidato alla presidenza della Regione la respingo. La partita si deve giocare qui, siamo noi a ribaltare il ragionamento. Sono interessato a creare un progetto meridionalista, un brand trasversale”. E a chi gli ha chiede se alla fine possa essere lui il candidato del centrodestra risponde: “No. Posso accettare solo un progetto meridionalista, quello è l’approdo”. 

“Con me candidato, il candidato del centrodestra non sarà Gianfranco Miccichè: nel centrodestra non ci sarà nessun big candidato, ci sarà Musumeci, perché io mi voglio scontrare con lui. Musumeci deve dirmi grazie. Non significa che vincerò io ma non vincerà il centrodestra. E comunque chiunque vincerà non avrà la maggioranza in Assemblea”, ha aggiunto. 

De Luca non ha rivelato i nomi ma ha preannunciato che tre politici faranno parte della lista elettorale, a Catania, che sosterrà la sua candidatura a governatore in Sicilia: un politico di centrodestra che ricopre una carica istituzionale a Catania, un esponente del Pd e un altro del M5s. “Non è vero che il mio bacino elettorale proviene dal centrodestra, il dato eclatante di Messina lo dimostra: a Messina ho eroso il 50% della base elettorale del M5s – ha affermato -. Noi abbiamo la credibilità e l’appetibilità di essere attrattivi a livello trasversale, non candidando deputati uscenti, questo progetto è l’unico che crea nuova classe dirigente”.

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