Netta frenata dei ricoveri per Covid

I dati Fiaso sugli ospedali italiani nell'ultima settimana: tutti i dettagli

Netta frenata nella crescita dei ricoveri Covid negli ospedali sentinella Fiaso: in una settimana, dall’11 al 18 gennaio, l’aumento è stato del 7,1%. Un incremento decisamente più basso rispetto all’accelerazione del 18% registrata nella settimana precedente, 4-11 gennaio. È quanto emerge dall’ultimo report nei 19 ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitari e ospedaliere. La rilevazione è stata effettuata su un totale di 2.339 pazienti adulti. L’aumento dei ricoveri in terapia intensiva è lievemente più alto, pari al 9%, ma in frenata rispetto all’impennata del 18% della scorsa settimana.

Secondo Fiaso nelle terapie intensive solo il 10% dei pazienti positivi al Covid è ricoverato per altre patologie. Nei reparti ordinari invece la percentuale di chi è risultato positivo al Covid che si trova però in ospedale per curare altre patologie sale al 32,8%. 

Complessivamente, si legge nel rapporto Fiaso, nei 19 ospedali sentinella sono ricoverati nelle aree Covid 1.949 pazienti: il 67,2% ha sviluppato la malattia da Covid e ha una patologia polmonare e delle vie respiratorie mentre il 32,8% dei pazienti è positivo ma si trova in ospedale per curare altre patologie e, nella maggior parte dei casi, ha scoperto di essere positivo al virus solo al momento del ricovero che prevede il tampone. Più di due terzi di questo ultimo gruppo di soggetti ricoverati ‘con Covid’ era correttamente vaccinato e per questo è stato protetto dallo sviluppo della malattia tanto che in ospedale ci è finito per differenti patologie.

Diversa invece la situazione delle rianimazioni, sottolinea il rapporto Fiaso, dove il peso dei pazienti asintomatici al Covid e affetti da altre malattie è del tutto residuale. In terapia intensiva solo il 10% dei pazienti positivi al Sars-CoV-2 è ricoverato per altre patologie: in particolare di questi pazienti senza sintomi Covid ma positivi al virus, il 36% è finito in rianimazione per un ictus, un infarto o una emorragia cerebrale; il 27% ci è arrivato per uno scompenso internistico; il 18% a seguito di un trauma o di un incidente e il 13,6% è in un letto di rianimazione per un intervento chirurgico indifferibile a cui ha dovuto sottoporsi ugualmente nonostante la positività. 

Sempre nella settimana 11-18 gennaio crescono del 27,5% i ricoveri dei pazienti pediatrici. Nei 4 ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria il numero dei bambini ricoverati è passato da 120 a 153, di cui 10 in terapia intensiva. Tra i piccoli degenti il 34% ha meno di 6 mesi. Complessivamente quasi 2 su 3 dei minori ricoverati (il 61%) ha meno di 4 anni ed è dunque in una fascia di età non vaccinabile, mentre il 25% ha tra 5 e 11 anni.

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