Il Calcio Catania 1946 è fallito

Curatori, esercizio provvisorio, debiti, manifestazioni d'interesse: ecco il dettaglio della sentenza. Ghirelli: "Finire il campionato? Vedremo". Pogliese: "Ripartire con progetto serio e professionalità adeguate"

a.cig.) Il Calcio Catania Spa 1946 è fallito. A stabilirlo è la sentenza depositata in tarda mattinata dalla sezione fallimentare del tribunale di Catania. Non sono bastate, dunque, le attestazioni prodotte ieri dal club rossazzurro a fronte della richiesta di fallimento per insolvenza reiterata dal pm Fabio Regolo.

CURATORI ED ESERCIZIO PROVVISORIO. Il tribunale ha nominato tre curatori: l’avvocato Giuseppe Basile e i dottori commercialisti Enrico Maria Giucastro e Daniela D’Arrigo, entrambi già consulenti tecnici d’ufficio. Concesso l’esercizio provvisorio ma in via prudenziale solo sino al 2 gennaio prossimo, scadenza entro la quale, oltre a compiere ulteriori accertamenti, andrà riscosso un credito di circa 600 mila euro vantato da Calcio Catania nei confronti di Sigi: tale condizione viene posta come imprescindibile per eventuali proroghe.

DEBITI. Il debito sportivo, cifra che entrerebbe in campo in caso di salvataggio del titolo, viene quantificato in 2.948.792,00 euro alla data del 30 novembre 2021. L’esposizione debitoria complessiva, al 30 settembre scorso, sfiora invece i 54 milioni.

MANIFESTAZIONI DI INTERESSE. La documentazione prodotta dal Calcio Catania viene qualificata come “mere manifestazioni d’interesse, sottoposte a riserve o condizioni, che appaiono irrilevanti” o “non collegate ad altra documentazione che comprovi la serietà di tali manifestazioni e la solidità economica, patrimoniale e finanziaria dei relativi soggetti”.   

GHIRELLI. “E’ la conferma di una difficoltà che era evidente. Siamo di fronte alla storia del calcio italiano, di un grande club – ha detto Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro – siamo di fronte alla passione di migliaia di tifosi, nella città e nel mondo. Da parte nostra c’è grande preoccupazione, ma anche grande attenzione perché la storia non finisca. Siamo ora in doverosa attesa di valutare per intero la situazione: se si darà l’esercizio provvisorio occorre vedere le disponibilità per la conclusione del campionato”.

POGLIESE. “Sulle tristi vicende del Calcio Catania – ha commentato invece il sindaco Salvo Pogliese – non posso che vivere sensazioni ed emozioni contrastanti: da una parte c’è il tifoso, il ragazzo che seguiva in trasferta la squadra del cuore, il “curvaiolo” innamorato del Catania 1946 e della “storia” difficile e tormentata della matricola 11700; e per quel “ragazzo” una storia è finita, per sempre, e ne sento tutta la tristezza. Da Sindaco, invece, ritengo di dover ancora fare quanto è nelle mie facoltà perché la storia sportiva calcistica del Catania e di Catania possa ripartire su basi solide, con un progetto serio e professionalità adeguate, senza avventurieri o sciacalli a contendersi i “resti”. Le responsabilità del fallimento ci sono, è naturale, sono molteplici, vanno indietro nel tempo e la storia giudicherà. Per adesso seguo con attenzione gli sviluppi della brutta notizia di oggi e le scadenze future”.

“E a chi penserà o scriverà che ci sono cose più importanti del Calcio Catania – aggiunge Pogliese – dico che forse hanno anche ragione; dimenticano, però, che intorno a una squadra non si muovono solo sentimenti e senso di appartenenza (e non è proprio pochissimo…), ma famiglie che lavorano nell’indotto e lavoratori e lavoratrici che andranno in difficoltà; c’è l’immagine di una Città che sulla squadra di vertice costruisce visibilità e marketing territoriale. In questo momento penso a quei lavoratori e lavoratrici, come ad amici e Catanesi che per questa “storia” hanno perso la vita, per troppo amore e genuina passione. Nei prossimi giorni avremo maggiori elementi sui quali ragionare, oggi è il tempo del dispiacere e delle emozioni, spesso molto personali. È stata una bella storia, Catania 1946. Melior de cinere surgo”.
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