A Catania 24 nuovi sorvegliati speciali

Mafia, droga e violenza sulle donne: scatta la misura di prevenzione. I NOMI

CATANIA – Sono in tutto 24 le sorveglianze speciali della Polizia eseguite nell’ultimo periodo dalla Questura ed emesse dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione. Applicate a soggetti ritenuti socialmente pericolosi per la sicurezza pubblica, le misure di prevenzione sono state richieste alcune dal Procuratore della Repubblica altre dal Questore di Catania, a carico di pregiudicati macchiatisi di gravi reati tra cui mafia, atti persecutori, droga, delitti contro la persona e il patrimonio.

Di tali provvedimenti 9 sono stati emanati nei confronti di soggetti indiziati di appartenere alla criminalità mafiosa:
Giuseppe Rogazione, 47 anni, indiziato di appartenere al clan Santapaola-Ercolano di Catania e ritenuto responsabile anche di reati in materia di armi, reati contro il patrimonio (furto, rapina aggravata, ricettazione ed estorsione aggravata dal metodo mafioso) e reati contro la persona (sequestro di persona).

Giuseppe La Greca, 46 anni, indiziato di appartenere all’associazione mafiosa facente capo a Salvatore Massimiliano Salvo (clan Cappello) e ritenuto responsabile anche di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio e in particolare numerose rapine e tentate rapine ai danni di autotrasportatori, sequestro di persona, associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Carmelo Guglielmino, 43 anni, indiziato di appartenere all’associazione di stampo mafioso riferibile al sodalizio dei Tuppi, a sua volta confederati al clan Mazzei, intesi Carcagnusi, storicamente affiliati a Cosa nostra; Guglielmino è stato destinatario anche della confisca di beni.

Giovanni Comis, 58 anni, indiziato di appartenere, con ruolo apicale, al clan Santapaola-Ercolano, gruppo di Picanello, attivo nel settore del traffico illecito di stupefacenti, estorsioni e altro.

Giovanni Papa, 40 anni, indiziato di appartenere al clan Mazzei, denominato Carcagnusi, gruppo di Lineri, attivo nel settore dei reati in materia di stupefacenti e reati contro il patrimonio.

Samuele Cannavò, 24 anni, indiziato di appartenere al clan Assinnata di Paternò e responsabile di reati contro la persona (omicidio mediante l’uso delle armi con l’aggravante del metodo mafioso), reati in materia di stupefacenti e reati in materia di armi.

Rosario Zuccaro, 39 anni, indiziato di appartenere al gruppo di San Cocimo, articolazione storica del clan Santapaola-Ercolano, da sempre retto da Maurizio Zuccaro, operante sul territorio di Catania e attivo nel settore delle estorsioni e altro.

Valerio Sergio Di Stefano, 43 anni, indiziato di appartenere a un’associazione a delinquere di stampo mafioso operante nel territorio di Giarre, attiva nel settore del traffico di sostanze stupefacenti.

Giovanni Tomaselli, 43 anni, responsabile di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza al clan Cappello-Bonaccorsi,  detti Carateddi.

Altri 13 provvedimenti sono stati emessi nei confronti di criminali comuni:

Salvatore Meli, 42 anni, responsabile di numerosi reati in materia di stupefacenti quale detenzione e traffico di ingenti quantitativi di cocaina e marijuana e numerose truffe commesse tramite annunci falsi pubblicati su Internet.
Piero Napoli, 42 anni, responsabile di diversi furti, reati contro le forze dell’ordine quali resistenza a pubblico ufficiale commessi nel tentativo di sottrarsi agli arresti e associazione a delinquere finalizzata alla detenzione e spaccio di cocaina e marijuana.
Giovanni Calì, 32 anni, responsabile di numerosi furti in abitazione, ricettazione e reati ambientali quali raccolta, trasporto, recupero e smaltimento di rifiuti pericolosi in mancanza dell’autorizzazione richiesta.
Pietro Bonaccorsi, 48 anni, responsabile di numerosi furti in abitazione, associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio e altro.
Alfio Bonconsiglio, 53 anni, responsabile di reati contro il patrimonio, reati in materia di stupefacenti, numerosi furti in abitazione e altro.
Mario Munzone, 45 anni, responsabile di reati in materia di stupefacenti, ricettazione, furto aggravato, tentato furto e altro.
Frenk Di Stefano, 27 anni, responsabile di gravissimi episodi mentre era detenuto. In particolare, mentre era detenuto nel carcere Opera di Milano, brandendo due bastoni ricavati da un manico di scopa, ha picchiato e minacciato un altro detenuto. Inoltre, in qualità di promotore, ha partecipato a una rivolta rendendosi responsabile di violenza e minaccia a pubblici ufficiali e danneggiamento con spranghe di ferro e bombolette a gas. Inoltre, ha minacciato di dar fuoco all’istituto di pena dove era detenuto, ha insultato un operaio e ha avuto una colluttazione con un ospite.
Gianluca Lombardo, 45 anni, responsabile di reati contro il patrimonio tra cui numerosi furti in abitazione e furti perpetrati ai danni di esercizi commerciali, ricettazione di oggetti rubati, numerosi reati perpetrati contro le forze dell’ordine, reati in materia di stupefacenti.
Giovanni Agatino Distefano, 40 anni, responsabile di reati contro il patrimonio anche mediante violenza su cose o persone quali associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine ai danni di autotrasportatori, furti, ricettazione e reati in materia di stupefacenti.
Lorenzo Russo, 51 anni, responsabile di furto in concorso, detenzione e cessione di droga, violazione degli obblighi delle misure di prevenzione, ricettazione in concorso, invasione di edifici pubblici, truffa, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Con la moglie e il figlio ha svolto il ruolo di addetto alla custodia di ingenti quantitativi di droga che veniva prelevata e consegnata al pusher di turno nella piazza di spaccio di via Capo Passero.
Antonino Motta, 55 anni, responsabile di reati in materia di stupefacenti, reati contro il patrimonio, contro la persona e contro l’amministrazione della giustizia, ricettazione, rapine, porto di armi, furti, evasioni e lesioni personali. In particolare, nel 2020 è stato arrestato per una rapina a mano armataa una farmacia di Camporotondo Etneo.
Filippo D’Amico, 44 anni, responsabile di furti ai danni di esercizi commerciali e numerose violazioni delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione commessi mentre era già sottoposto a una precedente sorveglianza speciale.
Francesco Angelo Stella, 43 anni, responsabile di reati contro il patrimonio (diversi furti e rapina), reati in materia di stupefacenti e contro l’amministrazione della giustizia (lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

Infine, grazie alle recenti disposizioni di legge (cosiddetto Codice Rosso) che consentono di applicare la sorveglianza speciale anche nei confronti di soggetti responsabili di violenza sulle donne, è stata applicata la sorveglianza speciale nei confronti di:

Stefano Platania, 24 anni, responsabile di reati in materia di stupefacenti e arrestato per detenzione ai fini di spaccio di 3,190 chili di marijuana-Amnesia Haze, rapina aggravata in concorso alla banca Credem di Catania, tentato sequestro di persona e tentato omicidio mediante strangolamento dell’ex compagna, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, reati commessi nonostante sottoposto all’ammonimento del questore di Catania.

Francesco Maiure, 65 anni, responsabile di reati contro il patrimonio (rapina), reati contro la persona (lesioni personali) e contro la famiglia (maltrattamenti in famiglia). In particolare, dopo la separazione, mentre l’ex moglie si trovava al policlinico di Catania, nonostante la presenza delle guardie giurate, l’ha aggredita tentando di strangolarla.

Ai nuovi sorvegliati speciali, come previsto dal Codice Antimafia, sono stati invalidati i titoli per l’espatrio (carta d’identità, passaporto) e per la guida e sono stati imposti anche diversi obblighi tra i quali: darsi alla ricerca di stabile lavoro, fissare la propria dimora, farla conoscere all’Autorità di Pubblica Sicurezza e non allontanarsi senza preventivo avviso; vivere onestamente, rispettare le leggi, non associarsi abitualmente a persone che hanno subito condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza; non rincasare oltre le ore 21 e non uscire di casa al mattino prima delle ore 6, senza comprovata necessità e comunque senza avere data tempestiva notizia al competente Ufficio di Polizia; non trattenersi abitualmente nei pubblici esercizi e non partecipare a pubbliche riunioni; non detenere e non portare armi.

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