“Il Pnrr è una presa in giro”

Bocciati 31 progetti irrigui siciliani, Musumeci protesta: "Se Roma non li concorda con noi è tutto inutile"

Nessuno dei 31 progetti di investimento presentati da consorzi ed enti siciliani ha intercettato tutti i criteri previsti per la selezione dei Progetti irrigui sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, secondo il ministero delle Politiche agricole. E così il governatore Nello Musumeci protesta: “E’ una vergogna continuare a guardare a progetti del Centro-Nord e non a quelli del Sud e della Sicilia. La Regione ha priorità davanti alle quali il governo nazionale si gira dall’altra parte. Lo dico senza difficoltà, e lo dirò di persona al presidente Mario Draghi. Il Pnrr è una presa in giro se Roma continua a rifilare progetti mai concordati con la Regione e non sempre utili e prioritari”.

Il presidente replica anche all’opposizione che chiede le sue dimissioni: “Di fronte all’emergenza acqua – osserva – noi abbiamo promosso iniziative serie e concrete, ma se lo Stato non fa il suo dovere avremo difficoltà a risolverli in breve tempo. Quindi l’opposizione speculi di meno e si occupi di pressare di più su Roma, ricordando che il ‘tanto peggio tanto meglio’ non funziona, perché se c’è un naufragio non si salva nessuno, neppure loro”.

Musumeci annuncia per domani un incontro con l’assessore all’Agricoltura per “decidere, assieme al governo, cosa è più giusto fare”. “L’unica certezza – sottolinea – è che da due anni il nostro governo ha presentato un progetto di riforma dei consorzi di bonifica che non debbono più essere condizionati dalla politica, ma debbono tornare agli agricoltori, ma, al di là della buona volontà del presidente dell’Assemblea, non mi pare che la riforma abbia fatto passi avanti”.

I criteri di ammissibilità per ottenere il finanziamento con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono 23 e riguardano tra gli altri punti il livello di esecutività dell’opera, l’entità del risparmio idrico, la superficie oggetto di intervento, le tecnologie utilizzate e i benefici ambientali prodotti. Per essere ammessi, i progetti dovevano soddisfare tutti i 23 criteri previsti; di conseguenza, se anche un solo criterio non è stato soddisfatto, il progetto non può essere ammesso.

 

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