Sea Eye a Pozzallo: ‘Frasi razziste durante sbarco’, ma sindaco nega

A bordo 414 migranti, 150 sono minori. Ong contesta i "commenti delle autorità locali", per il primo cittadino solo "fraintendimenti"

Ha attraccato nel porto di Pozzallo (Ragusa) la nave Sea Eye 4 con 414 migranti a bordo, tra i quali 150 minori, soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo.
La nave della Ong ha ottenuto l’autorizzazione allo sbarco in un porto sicuro mercoledì scorso, in seguito all’evacuazione per motivi sanitari di un giovane avvenuta con una motovedetta della Capitaneria di porto al largo di Palermo. I migranti, dopo essere stati sottoposti a controlli medici e al tampone, saranno trasferiti per un periodo di quarantena a bordo della nave Aurelia, che già ieri ha raggiunto il porto di Pozzallo.
I minori non accompagnati saranno invece trasferiti in un centro di accoglienza in provincia di Ragusa. La nave, prima di approdare nel Ragusano, ha dovuto fare il giro della Sicilia: inizialmente si era infatti diretta verso il porto di Palermo per poi fare rotta verso est lungo la costa jonica dopo avere ottenuto dalle autorità italiane un porto sicuro che era stato invece negato da quelle maltesi.
Un applauso liberatorio da parte dei migranti ha accolto il “serpentone” approntato dall’Usmaff per dare il via alle operazioni dei controlli medici a bordo ad opera della sanità marittima.
Frasi razziste durante le operazioni di sbarco ed i controlli medici – con i tamponi per il Covid – dei 414 migranti sono state denunciare dal responsabile delle operazioni della ong tedesca Jan Ribbeck, affermando anche che “dei bambini piccoli stanno urlando e piangendo” ed invitando la Guardia costiera a “garantire un’azione dignitosa e proporzionata”.
Lo sbarco, rileva poi Sea Eye, “è accompagnato da commenti razzisti delle autorità locali” e Ribbeck sottolinea che “qui non vengono prese misure proporzionate e umane. I tamponi nasali sono stati ottenuti da un bambino di 8 mesi e da bambini piccoli mentre piangevano”.
Il sindaco però ridimensiona: “Gli idioti ci sono dappertutto, magari ci sarà stato un caso frainteso, ma quello che è successo, se è successo, a Pozzallo non è stato un episodio di razzismo. Qui c’è una macchina umanitaria collaudata, che funziona perfettamente su tutti i fronti, soprattutto quello umanitario. Qui c’è grande sensibilità, solidarietà, serenità e umanità”.
La Ong ricorda che l’equipaggio aveva già chiesto un porto sicuro lunedì scorso, ma “le autorità italiane hanno reagito solo due giorni dopo e assegnato a Sea Eye Pozzallo, quando la nave era dall’altra parte dell’isola, di fronte al porto di Palermo”.
“A causa della scelta del porto di sbarco di Pozzallo – sostiene Gorden Isler, presidente della ong tedesca – un gran numero di persone ha dovuto dormire altre due notti sui pavimenti in acciaio della Sea Eye 4. Gli stati dell’Ue brutalizzano sempre di più coloro che cercano protezione e molestano coloro che vogliono aiutarli”.
“Ora che ai profughi è stato permesso di scendere a terra – afferma Christine Winkelmann di German Doctors, associazione che accompagna la missione della ong – ci appelliamo alle autorità italiane perché diano loro accesso a ulteriori cure mediche e psicologiche. Questo è essenziale perché molti uomini, donne e bambini sono traumatizzati e la loro salute è gravemente danneggiata”.

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