Sequestrati 21 cavalcavia a rischio crollo sull’autostrada A20: quattro indagati

I tratti interessati sulla Messina-Palermo sottoposti a limitazioni di traffico in attesa delle operazioni di ripristino. Cas: "Siamo già intervenuti"

PALERMO – Il gip di Barcellona Pozzo di Gotto ha ordinato il sequestro preventivo di ventuno cavalcavia a rischio crollo che ricadono sull’autostrada A20 Messina-Palermo, nel Messinese. Il provvedimento è stato eseguito dalla Polizia Stradale. Il sequestro riguarda cavalcavia, passerelle, sovrappassi, che interessano il territorio di Barcellona Pozzo di Gotto e di alcuni comuni limitrofi.
I cavalcavia sono stati affidati in custodia – dice la polizia – agli enti fruitori del piano viabile e sottoposti a limitazioni di traffico al fine di limitarne la capacità portante in attesa dei necessari interventi funzionali e delle operazioni di ripristino. Quattro persone sono state denunciate per omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.
Gli indagati sono il direttore generale del Consorzio autostrade siciliane, Salvatore Minaldi, l’ex direttore generale Salvatore Pirrone (in periodi che vanno dal gennaio 2015 al marzo 2018), l’ex direttore dell’area tecnica e di esercizio Giovanni Raffa (dal 5 febbraio 2019 al 31 gennaio 2020) e l’ex presidente del Cas Alessia Trombino.
Nell’ordinanza il gip Salvatore Pugliese, riferendosi alla condizione delle strutture parla di situazioni “critiche talmente evidenti che i consulenti hanno rilevato il pericolo urgente per il crollo e la rovina in termini di alta probabilità, e tanto sulla base dei rilievi visivi, avendo gli stessi chiarito come, ai fini delle loro conclusioni, non è stata necessaria alcuna indagine strumentale o valutazioni di calcolo”.
La stabilità delle strutture portanti, secondo i consulenti, sarebbe a rischio trattandosi “di un processo di degrado attivo già da tempo tanto che le condizioni di ammaloramento hanno raggiunto un livello tale che si è già manifestata l’espulsione del copriferro con conseguente produzione di calcinacci”.
“Com’è ormai noto, teniamo in grande considerazione il tema della sicurezza infrastrutturale di ponti, viadotti e cavalcavia; tanto è vero che tutte le strutture indicate nel sequestro, nessuna esclusa, sono interessate già da tempo o da interventi di manutenzione seguiti da esperti ingegneri strutturisti, o ancora da rilievi e indagini scientifiche, condotte tenendo in considerazione anche le linee guida fornite dal Ministero”, ha commentato Salvatore Minaldi, direttore generale del consorzio autostrade siciliane.
“L’indagine a tappeto avviata, che in verità interessa la totalità della nostra rete autostradale – prosegue – ha già fornito i primi esiti a seguito dei quali, com’è noto, siamo intervenuti dove era necessario in modo celere e deciso. Nel dettaglio sono 21 le strutture oggetto di indagine, tutte attraversate da strade non di nostra competenza. Di queste 21, 17 sono attualmente oggetto di interventi di manutenzione ordinaria, progettati da ingegneri e approvati secondo le normative vigenti. Per 3 sono in corso indagini strutturali approfondite sulla scorta delle segnalazioni rilasciate dai progettisti. Infine, su l’ultimo rimanente si è già intervenuto sulle selle di appoggio alle travi”.

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